Tre volte all’anno, in tre occasioni solenni, il sangue di San Gennaro, il Patrono di Napoli, compie il miracolo della liquefazione. Questo fenomeno straordinario è al centro di un culto millenario e misterioso, che continua a incantare i credenti e i curiosi di tutto il mondo.
Miracolo del sangue sciolto di San Gennaro, quando avviene?
Nonostante gli studi scientifici abbiano tentato di spiegare il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro come risultato della tissotropia, un fenomeno fisico, la Chiesa continua a riconoscerlo come un prodigio.
Le due ampolle contenenti il sangue attribuito a San Gennaro, custodite con venerazione nel Duomo di Napoli, noto anche come il Duomo di San Gennaro, sono il fulcro di questa tradizione religiosa. Queste ampolle magiche tornano al liquido stato del sangue tre volte all’anno:
- Il sabato precedente la prima domenica di maggio, la città celebra la traslazione delle reliquie da Pozzuoli a Napoli con una solenne processione.
- Il 19 settembre, in occasione dell’anniversario della decapitazione di San Gennaro, l’arcivescovo compie il rituale annuale di liquefazione, e il sangue liquefatto è lasciato esposto per otto giorni prima di essere riposto nella teca.
- Il 16 dicembre è invece dedicato a ricordare l’eruzione devastante del Vesuvio del 1631, in cui i napoletani, invocando San Gennaro, miracolosamente scamparono al disastro. In questa data, le ampolle prodigiose vengono nuovamente esposte in una cerimonia solenne, riaffermando la profonda devozione della città a questo santo straordinario.
Storia e significato del miracolo di San Gennaro
La storia delle reliquie di San Gennaro è lunga e avventurosa, in parallelo alla vita straordinaria del santo stesso. San Gennaro nacque a Napoli nel III secolo d.C. e divenne vescovo di Benevento, guadagnandosi l’affetto dei cristiani e il rispetto dei pagani. Durante le persecuzioni di Diocleziano contro i cristiani, San Gennaro e i suoi amici furono imprigionati e condannati a morte.
Tuttavia, il popolo credeva che le belve nell’arena si fossero rifiutate di attaccarlo, rendendo così il giudice Dragonio consapevole del suo sostegno popolare e cambiando la condanna da sbranamento a decapitazione. Il 19 settembre del 305, San Gennaro e i suoi amici furono decapitati.
Il culto delle reliquie di San Gennaro iniziò molto prima della sua santificazione ufficiale nel 1586. Le Catacombe di San Gennaro, dove i suoi resti furono traslati nel V secolo, divennero un luogo di pellegrinaggio devozionale. Questi pellegrinaggi aumentarono durante i terremoti e le eruzioni del Vesuvio, che portarono alla costruzione del Duomo di Napoli, inizialmente eretto dal vescovo Stefano I durante una violenta eruzione nel 512 d.C.
All’interno della chiesa, il vescovo Stefano collocò il cranio di San Gennaro e le due ampolle di sangue, salvandoli dal saccheggio dei Longobardi nel 831. Le reliquie furono ritrovate nel 1492 e riunite con il cranio, e il tesoro di San Gennaro è oggi custodito nella Cappella del Tesoro nel Duomo di Napoli.
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