Giorgia Meloni è atterrata negli Usa, dove ad attenderla c’è la 78esima Assemblea generale Onu, la prima per la premier. Con lei, a New York, anche la figlia Ginevra. L’intervento della leader di Roma durante l’assemblea delle Nazioni Unite è previsto per domani, mercoledì 20 settembre, in serata.
Un’ulteriore occasione per ribadire la sua posizione in merito all’emergenza migranti. Con un diktat da cercare di trasmettere agli alleati: l’Italia non può rimanere sola e l’aiuto dell’Europa non è sufficiente.
Tra i temi caldi del discorso della presidente del Consiglio spicca quello legato alla guerra, con il fermo sostegno all’Ucraina e l’incessante ricerca di una ‘pace giusta’. Si discuterà anche di una possibile riforma dell’Onu e della centralità del multilateralismo.
Meloni negli Usa per l’Assemblea generale Onu, l’agenda della premier
Durante la sua permanenza negli Usa, la leader di Fratelli d’Italia dovrebbe partecipare anche ad una serie di bilaterali. Su tutti quello con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, in programma per mercoledì alle 16, le 22 ora italiana.
In agenda, Meloni avrebbe poi un summit con il leader turco Recep Tayyip Erdogan e con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, secondo fonti italiane.
La priorità, tuttavia, resta l’Assemblea generale dell’Onu. Già oggi, in mattinata, è prevista l’apertura dei lavori, con gli interventi di Guterres e del presidente Usa Joe Biden. Nel pomeriggio, Meloni sarà a Columbus Circle per deporre una corona di fiori, alla presenza di alcuni rappresentanti della Columbus Citizen Foundation e di altri associazioni italoamericane.
Quella di mercoledì sarà poi una giornata chiave, tra il dibattito in Consiglio di Sicurezza dedicato all’Ucraina, presieduto dal Primo Ministro albanese Edi Rama, e il discorso di Meloni all’Assemblea generale.
A New York, intanto, è atterrato anche Volodymyr Zelensky, tra gli invitati all’Assemblea generale Onu. Dopodiché il presidente ucraino si recherà a Washington per incontrare privatamente Biden alla Casa Bianca. Un’occasione, ha sottolineato lo stesso Zelensky, per ringraziare “gli Stati Uniti da parte dell’Ucraina per l’assistenza nella nostra battaglia per l’indipendenza e la libertà”.