Il comune di Acquaro, in provincia di Vibo Valentia, è stato sciolto dal Consiglio dei Ministri per infiltrazioni mafiose da parte della ‘ndrangheta. Una decisione forte, che testimonia ancora una volta quanto siano intrecciati gli affari tra associazioni malavitose e politica.
‘Ndrangheta, sciolto il comune di Acquaro: “Comprovate ingerenze della criminalità organizzata”
Il Consiglio dei Ministri che si è svolto oggi, 18 settembre 2023, oltre alle norme su migranti e codice della strada ha dovuto provvedere allo scioglimento del Consiglio Comunale di Acquaro, comune in provincia di Vibo Valentia, a causa di infiltrazioni mafiose.
La proposta è stata avanzata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e subito attuata dal Cdm.
Il provvedimento è il risultato degli atti del comune, il cui accesso era stato disposto dalla Prefettura di Vibo Valentia il 5 dicembre del 2022. Il quadro emerso dal fascicolo sembra confermare gli avvertimenti del Procuratore Capo di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, che ha denunciato come i rapporti tra politici e cosche mafiose siano sempre più stretti e intrecciati.
Il Cdm ha, inoltre, stabilito che la gestione del comune venga affidata per i prossimi 18 mesi a una commissione straordinaria. Una decisione, questa, dovuta al livello di corruzione cui era giunto il Consiglio Comunale, come si legge nella relazione:
“Comprovate ingerenze da parte della criminalità organizzata sulla vita del Comune compromettono la libera determinazione e l’imparzialità dell’amministrazione locale, nonché il buon andamento e il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio dell’ordine e della sicurezza pubblica”.