Lazio-Atletico Madrid non sarà mai una semplice partita per Diego Pablo Simeone. Il tecnico argentino guida i Colchoneros da oltre dieci anni vincendo campionati ed Europa League diventando uno dei migliori allenatori del panorama internazionale ma è stato anche uno dei simboli della squadra biancoceleste di Sergio Cragnotti che dominava in Italia alla fine degli anni 90. Sarà quindi un tuffo nelle emozioni per il Cholo che sarà accolto da una standing ovation dai cinquantamila dello Stadio Olimpico. Simeone ha presentato la sfida, con lui anche un’altra vecchia conoscenza del nostro campionato come Alvaro Morata.
Lazio-Atletico Madrid: la conferenza di Simeone
Solidità difensiva e grande pragmatismo, le basi del credo calcistico di Simeone che andranno ad affrontare l’estro e la fantasia offensiva del calcio di Sarri. Un confronto fra due scuole di pensiero tanto lontane idealmente ma avvicinate da un grande rispetto reciproco. Due squadra che non hanno cominciato i rispettivi campionati come speravano, l’Atletico Madrid è caduto 3-0 sotto i colpi del Valencia nell’ultimo turno mentre la Lazio è uscita sconfitta da Torino per 3-1 contro la Juventus.
Credo che Lazio e Altetico non abbiano iniziato bene la stagione, ma conta come finisce non come inizia. La Lazio è una squadra forte, che ha fatto molto bene lo scorso anno. Vedremo una partita bella per il gioco delle due formazioni. Abbiamo iniziato bene, poi però non abbiamo saputo reagire. Ora c’è la Champions, continuo ad avere fiducia nella squadra, quella di domani per me è una grande sfida, ce la giocheremo al meglio.
Mi piace il gioco di Sarri e sempre mi è piaciuto. La Lazio è una squadra che chiude gli spazi in area, difende bene, cerca superiorità numerica. È una squadra che sa quello che vuole, con un tecnico forte. Noi dobbiamo cercare di fargli male. Domani sarà una bellissima partita, speriamo ci sia uno stadio pieno. Bello tornare a vedere la Lazio in Champions, mi aspetto una bella giornata di calcio
Più di dieci anni fa l’ultima volta dal suo ritorno allo Stadio Olimpico per affrontare la Lazio. Si giocavano i sedicesimi di Europa League, era il 16 febbraio 2012 e arrivò la vittoria degli spagnoli per 3-1 contro i biancocelesti allenati da Edy Reja. Erano gli albori della dinastia del Cholo a Madrid ricca di soddisfazioni e vittorie, ora l’avventura sembra aver preso la parabola discendente ma l’Atletico rimane avversario di livello. Per Simeone sarà quindi un mix di emozioni il ritorno nella Capitale.
Pelle d’oca. Tutto mi fa tornare agli anni straordinari della mia carriera sportiva, con una tifoseria che mi ha voluto bene dal primo giorno. Ho un grandissimo ricordo di tutti i laziali, ci vedremo in campo. Grazie per tutto il cuore e l’affetto che ricevo quando sono qui, io sento lo stesso per voiCredo che nella vita uno debba dare, senza aspettarsi altro. Quando si aspetta qualcosa e non succede, poi ci rimane male. Vedo così la vita.
Quell’affetto che c’è tra me e i laziali va al di là di un’ovazione in campo. Anche noi veniamo da una sconfitta difficile, loro vengono da una partita in cui non sono riusciti a esprimere il loro gioco. C’è però anche la partita del Napoli, l’altra faccia di questa Lazio. Sappiamo contro chi giochiamo, vogliamo fare una grande partita
Le parole di Morata
Alvaro Morata ritrova Maurizio Sarri dopo l’esperienza al Chelsa in cui vinsero l’Europa League nel maggio 2019. Per l’attaccante spagnolo sarà un ritorno all’Olimpico visti i tanti anni alla Juventus con cui realizzò la sua ultima rete proprio alla Lazio due ani fa. Domani sera guiderà l’attacco degli iberici insieme ad Antoine Griezmann.
Ogni competizione è importante. Abbiamo molta fiducia nel griuppo. Farei di tutto per vincere titoli con l’Atletico, così come i miei compagni. Ci saranno da affrontare tante competizioni, la Champions, la Liga, la Copa del Rey e la Supercoppa, a presciondere da come è andata a Valencia.
L’anno scorso scorso abbiamo fatto bene la prima parte di stagione. In Champions non si possono avere momenti di debolezza. Domani dobbiamo approfittare di questa occasione. Luis Alberto lo conosco da quando abbiamo 12-13 anni. Mi sembra uno dei giocatori più sottovalutati degli ultimi 25 anni in Spagna. È tecnico, ha personalità, lo reputo molto molto forte