Processo Lollobrigida: i legali di parte civile che assistono i famigliari di Gina Lollobrigida nel processo a Roma che vede imputato Andrea Piazzola, l’ex assistente e factotum dell’attrice, morto lo scorso gennaio a 95 anni, Michele e Alessandro Gentiloni Silveri hanno dichiarato, come riporta una nota Agi:

Siamo davanti a un evidente e grave caso di circonvenzione di incapace.

Andrea Piazzolla è accusato di circonvenzione di incapace per aver sottratto beni dal patrimonio dell’attrice tra il 2013 e il 2018 e oggi, lunedì 18 settembre 2023, nella sua requisitoria la pm Eleonora Fini ha chiesto una condanna a 7 anni e mezzo. In apertura di udienza gli avvocati hanno depositato ulteriori documenti dai cui si evince come tra gioielli, appartamenti e conti correnti, per un valore di oltre 10 milioni di euro, non sia rimasto quasi più niente.

Processo Lollobrigida: le parole dei legali

Ecco cosa altro ha dichiarato l’avvocato Michele Gentiloni:

Piazzolla, in un piano lucido perseguito fini agli ultimi giorni, da una parte solletica l’io narcisistico di Lollobrigida, dall’altra si pone in termini di necessità della sua presenza a fianco di Gina; in ogni situazione si presenta come il ‘Salvatore’, colui che non solo è indispensabile per portare la pillola della pressione, ma fondamentale perché le risolve ogni problema, vero o creato ad arte. Assumere un ruolo salvifico tuttavia è possibile solo se il soggetto è isolato. Il problema è l’isolamento affettivo di Gina Lollobrigida.

Ecco invece cosa ha aggiunto l’avvocato Alessandro Gentiloni:

L’isolamento di cui parliamo sta nel fatto che prima dell’arrivo di Piazzolla questa donna aveva accanto a sé il figlio, la governante, il nipote, il marito canonico, l’amministratore, tutte persone che improvvisamente vengono spazzate vie.

E in merito ai beni venduti, ha aggiunto l’avvocato che non ci sono dubbi che la Lollobrigida sia stata indotta, abusando di una deficienza psichica, “a compiere atti pregiudizievoli“.

Per la difesa di Piazzolla il legale Filippo Morlacchini, la perizia sulla capacità cognitiva di Lollobrigida ha risentito del clamore mediatico di quanto accaduto, in attesa della prossima udienza del 5 ottobre:

In questo processo è stato emesso un giudizio anticipato di colpevolezza nei confronti di Piazzolla. Il mondo mediatico ha influenzato questo processo.

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I precedenti di Andrea Piazzolla

Gina Lollobrigida ha sempre stimato molto il suo assistente Andrea Piazzolla. La Lollobrigida ha incontrato Piazzolla nel 2009, quando aveva solo 21 anni. Originario della periferia romana di Tor de’ Cenci, ha cominciato a frequentare la villa della diva sull’Appia Antica, cercando di soddisfare ogni richiesta dell’attrice e la sua ascesa è stata fulminea. Entrato nelle sue grazie, Piazzolla è diventato tutore tanto da arrivare a gestire anche il suo patrimonio. Secondo il tribunale, il ragazzo avrebbe però acquistato beni di lusso del valore di svariati milioni di euro.

Nel maggio 2020 Piazzolla è finito nuovamente a giudizio per aver portato via dalla casa della Lollobrigida quadri, cimeli e arredi, per poi metterli all’asta. Piazzolla si era giustificato, spiegando che il trasferimento dei beni si era reso necessario per permettere i lavori di ristrutturazione della casa. Nella giornata di oggi, la Procura di Roma ha chiesto una condanna a 7 anni e mezzo di carcere per Andrea Piazzolla:

La corte parla di deficienza psichica in maniera esplicita. Questa condizione è stata palesemente riscontrata nella Lollobrigida. Isolamento affettivo e responsabilità attribuite nella rapina in villa a familiari: tutto integra la confusione della diva. L’autore delle suggestioni è a mio avviso l’imputato. La signora era nelle mani dell’imputato. Piazzolla è stato il migliore factotum della Lollobrigida ma il rapporto di squilibrio nasce quando lei si convince che lui sia insostituibile. Le viene fatto credere questo. Inoltre si crea un isolamento attorno a lei.

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