Pensioni con la quota 41 per tutti, a chi conviene di più la misura considerando una platea di potenziali interessati nati tra il 1959 e il 1963? La misura, che in ogni modo non sembrerebbe rientrare tra i canali di uscita anticipata della legge di Bilancio 2024, non farebbe risparmiare troppi anni di lavoro a chi ha quale alternativa la pensione anticipata dei soli contributi.
Di certo, la quota 41 per tutti, senza vincoli di età, offrirebbe possibilità di uscita amplificate rispetto all’attuale misura in vigore, quella che prevede, oltre ai 41 anni di contributi, l’anno di versamenti effettuato entro il compimento del 19esimo compleanno e l’essere nelle condizioni di disagio dettate da disoccupazione, assistenza a disabili o essere disabili al lavoro per almeno il 74%.
A queste condizioni, sono ben pochi i lavoratori che riescono ad agganciare l’attuale quota 41, motivo per il quale i precoci, da tempo, reclamano la misura senza vincoli. Vecchie stime calcolavano il costo della quota 41 per tutti tra i quattro e i nove miliardi di euro, tra il 2022 e il 2029. Le stime aggiornate alla decorrenza del 1° gennaio 2024 non si discosterebbero troppo da queste cifre. Conti alla mano, a chi converrebbe maggiormente di andare in pensione con la quota 41 per tutti?
Pensioni quota 41 per tutti, a chi conviene l’uscita anticipata? Calcoli per i nati dal 1958 al 1963
Varie considerazioni sulle pensioni a quota 41 per tutti restringerebbero la platea di chi davvero riuscirebbe ad avere vantaggi importanti da un anticipo previdenziale di questo tipo. Di certo, chi ha 41 anni di contributi oggi deve aver maturato anche altri requisiti per andare in pensione con l’attuale misura. Tali requisiti (un anno di contributi entro l’età di 19 anni e i disagi dell’Ape sociale), restringono di molto la platea di chi possa richiedere la misura. L’alternativa per chi ha raggiungo la quota 41 ma non può uscire perché non rientrante nei suddetti requisiti, è la pensione anticipata dei soli contributi.
Da questa considerazione si nota che non vi è troppa distanza tra le due misura, quota 41 e pensione anticipata. Le donne dovrebbero lavorare 10 mesi in più per arrivare a 41 anni e dieci mesi di contributi; gli uomini 22 mesi in più per arrivare a 42 anni e dieci mesi di contributi. Tale requisito rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2026, motivo per il quale un qualche vantaggio in più per i lavoratori che attendono la quota 41 per tutti potrebbe arrivare dal 1° gennaio 2027 quando aumenteranno i requisiti della misura di anzianità.
In altre parole, il costo per la collettività della misura di pensione a quota 41 potrebbe avere una migliore giustificazione se consentisse un maggior risparmio di permanenza a lavoro rispetto alle regole attuali.
Pensioni quota 41 a chi conviene e confronto con pensione anticipata
Una possibile stima dei lavoratori nati tra il 1958 e il 1963 che potrebbero avere il maggiore vantaggio a uscire con la quota 41 per tutti, prenderebbe in considerazione l’età nella quale i contribuenti abbiano iniziato a lavorare. Nessun beneficio da una quota 41 per tutti lo avrebbero i nati nel 1958 che abbiano iniziato a lavorare tra i 18 e i 24 anni, mentre quelli che hanno iniziato a lavorare a 25 anni risparmierebbero un anno di lavoro.
Per i nati nel 1959 i vantaggi sarebbero limitati a chi ha iniziato a contribuire a 24 anni di età (un anno e dieci mesi, l’equivalente della pensione anticipata), mentre chi ha iniziato a 25 anni risparmierebbe un anno.
I nati nel 1960 non avrebbero benefici se hanno iniziato a lavorare tra i 18 e i 22 anni. Chi ha iniziato a lavorare a 23 anni risparmierebbe un anno e dieci mesi, due anni per chi ha iniziato a lavorare a 24 anni e un anno e due mesi per chi ha iniziato a 25 anni.
Nati dal 1961 al 1963, quanti anni di lavoro si risparmiano?
Per i nati nel 1961 il risparmio partirebbe dall’inizio lavoro a 19 anni con 3 mesi, 5 mesi a 20 anni, nessun vantaggio a 21 anni, un anno e dieci mesi a 22 anni, due anni a 23 o 24 anni e un anno e due mesi a 25 anni. Chi ha iniziato a lavorare a 18 anni e sia nato nel 1962, risparmierebbe 3 mesi, un anno e tre mesi per inizio del lavoro a 19 anni, un anno e dieci mesi per inizi a 20 e 21 anni, due anni a 22 e 23 anni, 2 anni e due mesi a 24 anni e 1 anno e 4 mesi a 25 anni.
Infine, per i nati nel 1963, il risparmio sarebbe, rispettivamente, di un anno e tre mesi, un anno e dieci mesi (19 e 20 anni), due anni (21 e 22 anni), 2 anni e due mesi (23 e 24 anni), un anno e quattro mesi (25 anni).