Si accende nuovamente la preoccupazione per l’aumento dei prezzi della benzina. I cittadini sono saturi e confidano in una soluzione che possa portare in breve termine all’abbassamento del costo del carburante.
L’aumento del costo della benzina in Italia, la situazione: intervista a Riccardo Verona
Secondo il Presidente Bus Turistici Italia, Riccardo Verona, l’acquisto di gasolio rinnovabile prodotto da materie prime di scarto, residui vegetali e da oli generati da colture (non in competizione con la filiera alimentare) potrebbe essere una valida occasione per supportare aziende italiane e risolvere il problema del costo della benzina.
D. Signor Verona, come sta vivendo gli aumenti del carburante il suo settore?
R. Ovviamente la mia categoria sta risentendo in maniera decisiva degli aumenti incontrollati del prezzo del gasolio. Il problema principale nasce dal fatto che noi, a differenza di quanto accade per i nostri competitor Europei e di quanto è previsto nel nostro Paese per il trasporto merci e per altre tipologie di trasporto persone, non possiamo contare sul recupero delle accise.
Quest’anno per la prima volta nella nostra storia il Governo ha riconosciuto questo beneficio, limitatamente ai mezzi Euro VI, al nostro comparto per il periodo che andava dal 1° aprile al 31 agosto 2023, contribuendo in maniera decisiva al rilancio di un settore in forte crisi.
Adesso che il periodo previsto dalla misura è terminato le nostre aziende sono tornate ad acquistare il carburante a prezzo pieno con difficolta sempre crescenti e con margini di guadagno spesso sostanzialmente inesistenti.
Alla luce dei forti rincari di prezzo del carburante la situazione sta diventando ogni giorno più pesante e pertanto la nostra categoria sta chiedendo attenzione sul tema alle Istituzioni con la speranza che si possa pervenire nella prossima Legge di Bilancio al riconoscimento dell’aliquota agevolata sul gasolio almeno per i mezzi Euro VI, quelli a minor impatto ambientale attualmente presenti sul marcato. È bene precisare, infatti, che per il nostro settore l’elettrico non è probabilmente e non sarà mai una soluzione percorribile, mentre sul biocarburante alternativo di ENI uno spiraglio di risoluzione potrebbe anche esserci, ma è necessario che siano le Istituzioni a compiere tutte le operazioni di controllo dovute.
Noi possiamo solo dire con certezza che oggi la nostra categoria può avere a disposizione esclusivamente veicoli a gasolio e che senza il riconoscimento dell’aliquota agevolata i prezzi attuali sono del tutto insostenibili.
D. Mi parli del discorso green, quali pro e quali contro?
R. Come pocanzi detto i mezzi con il maggior grado di sostenibilità presenti sul mercato per la nostra categoria sono i veicoli a gasolio euro VI. Un imprenditore attualmente non è nelle condizioni di poter acquistare mezzi di questo genere e di porre in essere questo genere d’investimento e vi spiego in breve il perché’:
Un bus turistico euro VI costa oggi circa 400.000 euro + iva, i tassi d’interesse sono schizzati alle stelle per gli aumenti imposti dal BCE pertanto tale investimento, non supportato dal riconoscimento dell’aliquota agevolata, scoraggia chiunque.
A parità di costo del carburante e senza nessun genere di incentivo un imprenditore preferisce continuare ad operare con mezzi più vecchi e più inquinanti, ma che non richiedono investimenti così pesanti.
Questo per il futuro del comparto non può andare bene, non va bene per l’ambiente, non va bene per la categoria e non va bene per il turismo Italiano.
D. Dunque prevede una potenziale perdita non solo per voi imprenditori, ma anche per i produttori di questi veicoli?
R. È consequenziale che se gli imprenditori del settore non investono, i produttori del settore non vendono.
I costruttori perderanno molti introiti e la transizione green dei parchi mezzi subirà una brusca frenata. Bisogna cercare di agevolare alcuni settori come il nostro e aiutare con un bonus le famiglie contro il caro carburante, perché questo è un problema molto serio anche per il comune cittadino. Questa difficoltà non se la pone di sicuro chi ha una Ferrari o un’auto di lusso, questo è un problema più del proletariato. Noi imprenditori del settore dei bus turistici abbiamo fatto negli anni ingenti investimenti ed oggi che gli interessi sono schizzati alle stelle, che i prezzi di gestione sono fuori controllo e che i prezzi del gasolio sono ingestibili, ci ritroviamo in una situazione difficile da sostenere senza riuscire ad intravedere spiragli di luce.
La nostra categoria vuole tornare a poter investire ed a far girare l’economia Italiana, ma le Istituzioni devono metterci nella condizione di poterlo fare.
D. Questo porterà ad un aumento dei prezzi per i viaggi dei turisti che trasportate?
R. Certo, aumenterà tutto, questo è inevitabile purtroppo.
Quando aumenta il prezzo del carburante, aumentano i costi di gestione e diminuiscono i margini per coprire le spese di conseguenza aumentano anche i prezzi dei servizi. Ma il problema è molto più ampio di cosi a mio parere, purtroppo gli aumenti stanno interessando tutti i settori ed è normale che le famiglie dovranno riversare le risorse a disposizione sui beni di prima necessità andando a ridurre quelli che sono dei servizi importanti ma non certo essenziali.
Se una persona prima poteva permettersi 3 viaggi con noi, domani ne farà due, è tutta una triste conseguenza.
Non possiamo essere schiavi del prezzo de carburante e di chi lo governa, bisogna cercare strade alternative e non lasciare nulla d’intentato. Come detto l’elettrico è sicuramente una realtà importante per altri settori ma non per il nostro, per la nostra categoria bisogna cercare e trovare velocemente altre soluzioni. Ho sentito parlare del carburante alternativo bio, in molti sembrano averlo provato con buoni risultati. Non so se può essere quella una soluzione e non sono la persona che può dirlo con certezza, ciò che posso dire è che non si deve lasciare nulla d’intentato e che si deve percorrere ogni strada fino al raggiungimento di quella che si rivelerà essere la strada giusta.
Così si taglierebbe quasi di netto l’acquisto dagli arabi e si favorirebbero, inoltre, aziende italiane con più entrate per il nostro paese?
Qualsiasi soluzione che possa aiutare la categoria e che possa di conseguenza implementare il mercato Italiano merita di essere esaminata e vagliata con accortezza. Non possiamo più vivere derogando la sopravvivenza del nostro comparto all’andamento dei prezzi del carburante. Bisogna giungere nel breve periodo al riconoscimento dell’aliquota agevolata per i mezzi euro VI ed al tempo stesso lavorare per ottenere nel medio periodo una forma alternativa di alimentazione valida e stabile per il futuro.
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