Sarebbe grave, ma non in pericolo di vita, la ciclista di 65 anni che alle prime ore di oggi, 18 settembre 2023, è stata investita da un autobus tra via Rogoredo e via Impastato a Milano. Nell’impatto, violentissimo, è rimasta ferita anche una passeggera del mezzo pubblico: la donna è stata ricoverata presso l’ospedale di San Donato Milanese per tutti gli accertamenti del caso ma, stando alle prime informazioni, starebbe bene.

Ciclista investita da un autobus oggi a Milano: è grave, ma non in pericolo di vita

La ciclista, 65enne, avrebbe riportato un grave trauma a una gamba. Sembra infatti che, nel corso dell’incidente, il suo arto sia rimasto schiacciato sotto una delle quattro ruote dell’autobus. È successo attorno alle 8.30 di oggi tra via Rogoredo e via Impastato, non lontano dalla fermata San Donato della metropolitana di Milano.

La donna si trovava in sella alla sua bicicletta quando, durante una svolta, sarebbe stata urtata dal mezzo pubblico, finendo a terra. I sanitari dell’Azienda regionale emergenza della Lombardia (Areu), intervenuti sul posto dopo aver ricevuto varie segnalazioni da parte dei passanti, l’avevano immediatamente trasferita al San Raffaele.

Le sue condizioni di salute sarebbero gravi ma non desterebbero particolari preoccupazioni. Starebbe bene, invece, la passeggera del bus rimasta ferita dopo essere caduta a causa della brusca frenata del mezzo, ricoverata in codice verde per tutti gli accertamenti del caso.

Aumenta il numero di morti e dei feriti in bicicletta

Mentre le autorità sono impegnate a ricostruire le esatte dinamiche dell’incidente, in città c’è già chi tuona contro l’amministrazione per l’ennesimo ciclista vittima della strada. A fine agosto era stata la volta di Francesca Quaglia, la 28enne travolta e uccisa da un camion nei pressi di Porta Romana. Per la sua vicenda è stato iscritto nel registro degli indagati il conducente del mezzo pesante che, fin dall’inizio, sostiene di non aver visto la giovane.

Secondo il legale della famiglia della vittima, l’uomo avrebbe continuato a guidare anche dopo aver urtato con la parte anteriore della cabina la parte posteriore della bici, provocandone il ribaltamento. Alcuni testimoni avevano detto di aver visto la ragazza – morta sul colpo a causa del forte impatto – battere con la mano il cassone del camion, nell’intento di avvisare il camionista.

Morta dopo due mesi di agonia la ragazza investita sulla Darsena a Viareggio

Si tratta di tragedie che invitano alla riflessione e all’azione. Come quella consumatasi a Viareggio, dove, dopo due mesi di agonia, una 20enne è morta a causa delle gravi ferite riportate nel corso di un incidente in bici sulla Darsena. I fatti risalgono all’inizio dello scorso luglio: la giovane, di nome Emma Genovesi, si trovava in sella a una bicicletta assistita insieme al fidanzato 22enne, Leonardo Brown, quando, all’altezza di via Giorgetti, una moto li aveva travolti.

Avrebbero dovuto raggiungere il mare, invece, dopo l’impatto, violentissimo, erano stati trasportati d’urgenza al vicino pronto soccorso. Quando erano arrivati le loro condizioni erano apparse da subito gravissime: Leonardo era morto qualche giorno dopo, il 4 luglio. Poche ore fa Emma l’ha raggiunto dopo aver trascorso quasi due mesi in ospedale.

La nostra Emma stamani ha trovato il suo sole e l’ha raggiunto, lasciandoci… È così bella che lui l’ha tenuta con sé per illuminare ancora ogni giorno le nostre vite. Grazie ancora dei pensieri e le preghiere,

ha scritto sui social la zia nel diffondere la terribile notizia. In tanti ricordano la nipote e il ragazzo con affetto e si augurano che – ovunque si trovino adesso – siano finalmente tornati a tenersi per mano.

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