Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha accolto la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola al consolato italiano a New York per l’inaugurazione della ‘Grande Visione italiana’.

Metsola e Tajani per un’Europa moderata

La scusa per l’invito della presidente di origine maltese è una mostra che porta nel mondo la Collezione Farnesina, prima di New York è stata in Corea a Seul, a Tokio, Singapore e Nuova Delhi.

“La diplomazia culturale è un potente strumento di politica estera con un ruolo centrale per la promozione dell’Italia, ha scritto lo stesso Tajani su X, postando alcune foto dell’incontro.

La diplomazia italiana ha quindi iniziato a muoversi con una velocità diversa e la vicinanza con la Metsola non può far altro che mettere in evidenza non solo la volontà di collaborazione del parlamento europeo, ma anche una possibile apertura da parte di Malta.

Il piccolo stato isola di Malta però ha sempre attuato politiche di chiusura e di respingimento creando non pochi problemi logistici all’Italia. La stessa Metsola si è detta ottimista:

“La EU dia solidarietà e sostegno per far fronte a questa tragedia umana. Va urgentemente concluso l’accordo sul Patto migrazione e diritto d’asilo

Il ministro resta freddo verso la Lega

Il ministro Tajani anche se trasmette serenità non nasconde tutto il disappunto verso alcune azioni della Lega che stanno minando il legame che c’è tra le tre forze di maggioranza. Sono giorni infatti che forzisti e leghisti si punzecchiano sull’argomento migranti.

La Lega ha velatamente accusato la diplomazia italiana di fallimento e lo stesso Tajani si è sentito offeso perché come ha riferito: “sono io la diplomazia italiana”.

Nella notte italiana da New York, dove è atteso in un discorso al palazzo di vetro dell’Onu, il ministro degli esteri ha attaccato nuovamente la Lega. A Tajani non è andato proprio giù l’idea di invitare Marine Le Pen al raduno di Pontida.

“Il governo non c’entra assolutamente nulla, la Le Pen è stata invitata da un partito politico, la Lega è libera di fare ciò che vuole. Noi non abbiamo nulla a che vedere con la scelta. La linea politica la dà il presidente del Consiglio. Per quanto mi riguarda noi siamo europeisti convinti, crediamo nelle istituzioni comunitarie, crediamo che l’Europa di base vada rafforzata. Noi vogliamo contare di più in Europa”