È stata una vittoria emozionante e spettacolare quella di Carlos Sainz nel Gran Premio di Formula 1 a Singapore. Il pilota spagnolo è riuscito nell’impresa di risvegliare la Ferrari da un torpore triste e preoccupante, indotto anche alla mancanza di successi che non arrivavano dall’ultima stagione, più precisamente in Austria quando a trionfare fu Leclerc.

La prestazione del 55 è stata tuttavia fenomenale in tutto l’arco del weekend ed ha acquisito un sapore speciale perché per la prima volta si è percepita la sensazione che qualcosa fosse cambiato. È ovviamente presto per fare proclami in vista della prossima stagione ma intanto il gusto per aver interrotto l’egemonia di Max Verstappen è davvero impagabile.

Il pilota olandese è sembrato per la prima volta un comune mortale, schiantato da una prestazione coi fiocchi di Carlos Magno che ha saputo mettere insieme abilità tecnica, strategica e una mentalità da vero e proprio leader.

Formula 1, il trionfo capolavoro di Sainz a Singapore: la sua vittoria ai raggi X

Una prestazione incredibile che merita di essere “vivisezionata” per apprezzarne tutti i dettagli che hanno contribuito al successo di Singapore. Tutto è iniziato dal venerdì quando le due Ferrari avevano subito dimostrato che la musica fosse cambiata – almeno per questa gara – nonostante le premesse alla vigilia preannunciassero diverse difficoltà.

La conferma arrivava già nel sabato delle qualifiche con Carlos ancora una volta più bravo del compagno Leclerc nel trovare il giro giusto, a pochi centesimi da un ottimo Russell. Il capolavoro arrivava nella gara di domenica: Sainz non mollava mai la prima posizione, dopo esser scattato benissimo al via e aver condotto tutta la gara in maniera impeccabile.

Sul finale, l’ingresso della Safety Car favoriva l’intuizione geniale di Toto Wolff che richiamava entrambe le Mercedes ai box per consentirgli di vestire gomme nuove. Nonostante il distacco di oltre 10 secondi, Russell e Hamilton partivano alla caccia di Norris e Sainz, ormai stremati dall’usura degli pneumatici; sembrava cosa fatta, dunque, fino a quando Sainz non decideva di caricarsi dietro Lando concedendogli la scia per resistere agli attacchi della Mercedes. Una mossa geniale, coraggiosa, imprevedibile anche per le Frecce d’Argento che di lì a poco avrebbero visto Russell finire a muro (forse anche innervosito dall’incapacità di sorpassare la McLaren) e Lewis arrendersi al terzo posto.