La bipolarità è un disturbo dell’umore complesso e sfaccettato che ha suscitato numerose domande e dibattiti nel corso degli anni.

Una delle questioni più frequenti riguarda le sue origini: si nasce con la bipolarità o si sviluppa nel corso della vita?

In questo articolo cercheremo di rispondere a questa interessante questione e approfondiremo i sintomi della bipolarità, offrendo anche uno sguardo alla vita quotidiana di coloro che ne sono affetti.

Bipolari si nasce o si diventa?

La risposta è: entrambe le cose!

Ma come è possibile?

La predisposizione genetica c’è: i disturbi nell’equilibrio dei neurotrasmettitori spesso innescano il disturbo bipolare. Ma questo non è l’unico motivo.

Secondo buona parte dei ricercatori, il disturbo bipolare deriva anche dall’interazione di fattori biologici, psicologici e sociali.

Per ragioni genetiche, le persone colpite hanno una maggiore probabilità di sviluppare la malattia; questa si chiama vulnerabilità genetica.

Ma non tutte la sviluppano. Perché? Perché è necessario che anche altri fattori, come quelli biologici, psicologici e sociali, intervengano nella vita del soggetto.

I fattori ambientali, psicologici e sociali influenzano l’eventuale insorgenza della malattia e il suo decorso.

I fattori ambientali includono, ad esempio, eventi di vita negativi, stress, ma anche importanti cambiamenti di vita. I fattori psicologici che possono influenzare negativamente la malattia includono atteggiamenti negativi, scarsa elaborazione degli eventi o abuso di alcol.

Fattori sociali possono essere, ad esempio, le critiche frequenti o il rifiuto costante. Questi possono avere un impatto negativo sul decorso della malattia e accelerarne la comparsa.

Disturbi del sonno tra le cause del bipolarismo

Anche uno stile di vita disordinato con un ritmo sonno-veglia irregolare o fasi di lavoro intenso e meno intenso, possono innescare nuove fasi di malattia.

Non solo eventi particolarmente positivi come il senso di realizzazione mancato e cambiamenti importanti nelle circostanze della vita, ma anche traumi come la morte di un parente, possono scatenare un episodio maniacale o ipomaniacale.

L’insonnia costante scatena dei fattori fisici e psicologici, come l’overthinking, che portano i soggetti già predisposti, a cadere nel tunnel del disturbo bipolare.

Quali sono i fattori protettivi che riducono il rischio di soffrire di disturbo bipolare

Per fortuna esistono fattori protettivi che riducono la probabilità che la mattia si scateni. Questi includono fattori psicologici come la capacità di gestire lo stress o la capacità di assumere farmaci in modo indipendente, ma anche fattori sociali, ad esempio una relazione stabile o il sostegno dei parenti.

Di solito, all’inizio di una fase maniacale o ipomaniacale si verificano i primi cambiamenti nel livello di attività e nella durata del sonno. Questi poi portano ad un aumento dell’umore verso l’euforia o l’irritabilità.

Si mette così in moto un circolo vizioso: l’autostima continua a crescere e le persone colpite spesso smettono di assumere i farmaci di propria iniziativa, il che aumenta ulteriormente i sintomi maniacali.

Le critiche dei parenti, preoccupati, possono portare a una crescente irritabilità.

Quando compaiono i primi sintomi del bipolarismo?

I primi sintomi compaiono solitamente nella prima età adulta, intorno ai 20 anni. Circa la metà delle persone colpite sperimenta inizialmente un episodio depressivo, con profonda tristezza, malinconia e nessuna voglia di fare.

La diagnosi di “bipolare” viene solitamente emanata solo all’età di 30 anni. A questa età, spesso si verifica la prima degenza ospedaliera.

Senza trattamento farmacologico, la metà delle persone colpite presenta una ricaduta nel primo anno dopo la fase iniziale della malattia.

In alcuni casi, le fasi di umore elevato e depresso si susseguono in breve tempo. A volte, invece, trascorrono mesi o anni tra le fasi della malattia.

Altri problemi psicologici possono essere causati dal disturbo bipolare. Il più comune è l’abuso o la dipendenza da alcol o droghe.

Ma non solo, possono susseguirsi anche i disturbi d’ansia, l’abuso di farmaci e i disturbi della personalità. Tutto questo aggrava il quadro della situazione e richiede un lavoro specifico e curativo da parte dello psichiatra.