Cos’è il birdstrike e perché se ne parla in relazione allo schianto dell’aereo delle Frecce Tricolori a Torino? Si tratta, almeno per il momento, di una delle cause più probabili dell’incidente che lo scorso venerdì è costato la vita a una bambina di cinque anni. L’altra è un guasto al motore dell’aereo coinvolto, il cui pilota, Oscar Del Dò, è riuscito a salvarsi lanciandosi con un paracadute ed è ora finito sotto indagine per disastro aereo e omicidio colposo. Un passaggio obbligato per poter effettuare gli accertamenti tecnici necessari a fare luce sulla vicenda.
Birdstrike, cos’è il fenomeno che potrebbe celarsi dietro lo schianto della Freccia a Torino
In inglese si chiama “birdstrike”, da “bird” (uccello) e “strike” (colpo): si tratta del fenomeno a cui si assiste quando – nella fase di decollo, durante il volo a quote basse o l’atterraggio – un aereo impatta contro uno stormo di uccelli, riportando danni al motore. Danni che, come nel caso dell’aereo delle Frecce Tricolori coinvolto nell’incidente di Caselle, a Torino, possono anche essere irreversibili, causando lo schianto del mezzo.
Il rischio c’è sempre. Secondo l’Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile), dal 1905 ad oggi sarebbero almeno 587 gli aerei, militari e civili, andati distrutti per questo motivo. Più di 2mila, nel solo 2022, avrebbero colpito, in Italia, degli animali. 17 proprio a Torino. Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, da tempo a Caselle erano state installate delle reti per ridurre al minimo l’eventualità che gli uccelli – attratti dalla presenza di una vasca idrica nelle vicinanze – finissero risucchiati dalle prese d’aria dei velivoli, influenzando il giusto funzionamento dei motori.
Per questo, secondo la Procura che sta lavorando al caso, potrebbe essere la causa che si cela dietro l’impatto costato la vita a una bambina di cinque anni.
La dinamica dell’incidente costato la vita a una bimba di cinque anni
Prima che l’aereo si schiantasse, prendendo fuoco e coinvolgendo la famiglia della piccola vittima (la mamma, il papà e il fratello maggiore sono rimasti feriti, ma non sarebbero in pericolo di vita), il pilota avrebbe fatto in tempo a riportare via radio un’improvvisa perdita di potenza del motore. Si era reso conto che qualcosa non andava. Per questo,
se si guarda il filmato da quando c’è stato il calo di spinta, il pilota ha compiuto la sua azione di emergenza e poi ha solo pensato a puntare il muso dell’aereo verso una zona disabitata. E così ha fatto, se si vede anche il percorso dall’alto – ha spiegato al Quotidiano Nazionale l’ex pilota delle Frecce Tricolori Urbano Floreani -. Poi ha iniziato la sua procedura di eiezione. Purtroppo è successo quello che non sarebbe dovuto accadere.
Come previsto, nelle scorse ore l’uomo è stato iscritto nel registro degli indagati per disastro aereo e omicidio colposo. Si tratta di un atto dovuto, per poter compiere tutti gli accertamenti del caso. Ieri ai suoi colleghi aveva detto di
essere addolorato per quello che è successo
e di pensare continuamente alla bambina deceduta. Originario di Torreano di Martignacco, in provincia di Udine, aveva da sempre sognato di entrare a far parte del corpo delle Frecce, riuscendoci nel 2019. Alle spalle aveva oltre 2mila ore di attività. Venerdì scorso, resosi conto del probabile schianto, avrebbe fatto tutto il possibile per cercare di minimizzarne i danni. Poi, la tragedia. Come ha riferito un ex pilota,
non è una questione di inesperienza. Un guasto in decollo non lo puoi gestire.
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