Si è consegnato spontaneamente ai carabinieri della stazione Musocco di Milano, il 29enne che all’alba di domenica scorsa ha investito, uccidendolo, Vassil Facchetti e si è poi dato alla fuga. Nato a Catanzaro ma residente a Quarto Oggiaro, è ora indagato per omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso.
Chi è il pirata della strada che ha investito e ucciso Vassil Facchetti a Milano
Si chiama Mohamed El Sharkawy ed ha origini nordafricane, il giovane che all’alba di domenica era alla guida della Mercedes nera che ha travolto e ucciso il 28enne Vassil Facchetti fuori dalla discoteca Alcatraz di viale Jenner, a Milano, senza neanche fermarsi a prestare soccorso. Alla caserma di Musocco, nel quadrante nord-ovest della città, si era presentato inizialmente per denunciare il (finto) furto della sua auto, abbandonata in un campo della Bovisasca negli attimi immediatamente successivi all’incidente.
Più tardi aveva ammesso di trovarsi alla guida del mezzo incriminato, spiegando:
Mi sono spaventato, avevo paura e sono scappato, poi sono stato troppo male per quello che avevo fatto e ho deciso di confessare.
Originario della Calabria, è residente a Quarto Oggiaro ed è ora accusato di omicidio stradale aggravato. Se si fosse fermato ad aiutare il ragazzo investito, quest’ultimo, forse, avrebbe potuto salvarsi. Quando era stato soccorso dai sanitari del 118 invece le sue condizioni erano apparse subito disperate: poco dopo il suo arrivo all’ospedale Niguarda era morto.
Chi era la vittima dell’incidente
Nato in Bulgaria e residente a Settimo Milanese, Vassil a Milano lavorava come barman. Alle 4 del mattino di domenica scorsa si trovava in compagnia di alcuni amici: avevano appena lasciato la discoteca in cui si erano recati per trascorrere la serata e festeggiare il post-derby. All’altezza del civico 4 di via Jenner, mentre il resto della comitiva attraversava la strada sulle strisce, lui si sarebbe attardato, venendo preso in pieno dalla Mercedes che viaggiava ad alta velocità. Sui social c’è chi adesso lo saluta, dicendosi sconvolto dall’accaduto.
In questo momento più che in altri della mia vita, mi chiedo davvero che senso abbia tutto se poi deve finire così,
scrive un’utente.
Si è costituito anche l’automobilista che a Roma ha travolto un 13enne con una vettura presa a noleggio
Nella tarda serata di ieri, 17 settembre, ha deciso di costituirsi anche l’automobilista che in via Casilina a Roma ha travolto, uccidendolo, un ragazzo di 13 anni davanti agli occhi inermi del padre. Si erano avviati verso casa dopo aver preso parte all’inaugurazione della pizzeria di famiglia quando il 30enne reo confesso, di origine romena, avrebbe investito in pieno il giovane Mohamed con una Golf 8 GTI bianca presa a noleggio.
Ho ho visto mio figlio volare in aria,
ha raccontato il papà Sherif al Corriere della Sera. Sembra che stesse attraversando in un tratto di strada senza strisce pedonali né dissuasori per la velocità. A causa del violento impatto era stato sbalzato sull’asfalto, morendo sul colpo mentre il pirata della strada si allontanava. Quando si è consegnato, i carabinieri avevano già trovato la sua auto fra San Cesareo e Zagarolo, alle porte di Roma.
La vittima frequentava l’istituto Domenico Savio di via del Casale del Finocchio e la sua morte ha colpito i residenti del quartiere, che ora puntano il dito contro la pericolosità di quella via. Proprio ieri su uno dei profili social dei comitati che li rappresentano avevano lanciato una petizione per chiedere l’installazione di dossi artificiali in prossimità delle strisce. Stando a quanto ricostruito finora, l’auto guidata dal responsabile viaggiava almeno a 150 km/h. L’accusa è di omicidio stradale aggravato e fuga.
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