Continuano in questi giorni le proteste di “Tende in piazza” a Milano per contrastare il fenomeno del caro affitti. Per un approfondimento sulla questione Tag24 ha intervistato Simone Agutoli, responsabile dell’ufficio stampa e comunicazione dell’edu che ha partecipato all'”assemblea di tende in piazza”.
Il caro affitti a Milano non si ferma: ecco qual è la situazione secondo “Tende in piazza”
Negli ultimi mesi Milano è diventata un posto in cui vivere costa sempre di più, classificandosi al primo posto in Italia come la città più dispendiosa, soprattutto per gli studenti. Il movimento “Tende in piazza” continua a manifestare contro il caro affitti, occupando vari luoghi della città con tende e striscioni, davanti alle università e in strutture del Comune.
Tag24 ha intervistato Simone Agutoli, responsabile dell’ufficio stampa e comunicazione dell’Udu, per approfondire meglio la questione.
D: Cosa è successo nelle Assemblee degli studenti di “Tende in piazza” previste il 16 e il 17 settembre 2023?
R: Nelle assemblee che si sono tenute ieri e oggi a Milano si è parlato dell’utilizzo degli spazi, degli alloggi universitari, il problema degli studentati, gli affitti fuori controllo, la carenza di aiuti economici per gli studenti che sono in affitto. Il Pnrr sta portando i fondi principalmente a studentati privati di lusso.
D: Qual è la situazione oggi sul caro affitti a Milano?
R: La situazione continua a restare grave. L’impressione è quella di una città veramente in crisi dal punto di vista dell’offerta abitativa. Tutte le persone che in queste settimane cercano casa hanno difficoltà enormi a trovare alloggi. Se guardi su internet i prezzi vanno da minimo 600 o anche 700 euro. Una ricerca praticamente impossibile, soprattutto se vuoi stare vicino all’università: è una situazione veramente insostenibile. A Milano vieni a studiare se hai i soldi ormai. E’ stato realizzato l’identikit di uno studente generico fuori sede a Milano e si tratta di qualcuno ricco, è brutto dirlo ma è così.
D: Dalla Ministra Bernini non ci sono più notizie? Gli studenti si sentono abbandonati dalle istituzioni?
R: Sì, l’esempio più palese è che a Milano una borsa di studio per gli alloggi è di circa 220 euro al mese. Una cifra con cui forse non si affitta nemmeno un box auto. Il problema più grave è che ci sono borsisti idonei che non riescono nemmeno a ricevere gli aiuti previsti, perché non ci sono i fondi. La ministra Bernini a parole dice che si sta impegnando, che vuole investire i fondi, che vuole coprire tutte le borse di studio per l’anno prossimo. Il tema è che delle promesse e delle belle parole ce ne facciamo poco o nulla. La ministra non ha mai accettato di incontrare l’UDU, l’organizzazione studentesca del paese.
D: Ci saranno altre proteste e manifestazioni in questi mesi?
R: Noi universitari lanceremo la mobilitazione nazionale a partire da lunedì 25 settembre. L’idea è quella di portare tende, striscioni, dei simboli rappresentativi del nostro malessere. Vorremmo portare i nostri temi in tutti i presidi di Italia in quelle settimane per dare un messaggio forte al governo perché Milano vive una situazione fuori da ogni standard ma anche il resto del paese non se la passa bene. Vogliamo manifestare la nostra insoddisfazione a proposito delle aspettative che avevamo. Il caro vita sta continuando a colpire in modo pesante, la situazione è insostenibile.
I giovani del movimento “Tende in piazza” occupano l’ex cinema Splendor di Milano
Il 16 settembre 2023 i giovani del movimento “Tende in piazza” hanno occupato l’ex cinema Splendor di Milano per protestare contro l’aumento del costo degli affitti nel capoluogo lombardo, diventato il più caro d’Italia in cui vivere.
La struttura in viale Gran Sasso è stata occupata dagli studenti che hanno appeso uno striscione sulla facciata con la scritta: “Tende in Piazza, Assemblea Nazionale Milano 16-17 settembre 2023”. L’obiettivo era quello di attirare l’attenzione pubblica per ricordare l’appuntamento contro il caro affitti previsto a Milano.
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