A una settimana dall’inizio delle scuole e a un anno dalla nomina al Ministero dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, intervistato da “Repubblica”, fa un bilancio su quanto realizzato fino ad ora: “È stato un buon inizio ma dobbiamo ancora migliorare“. Le misure che saranno adottate e le prossime riforme si baseranno sull’idea di scuola del Ministro, un’idea di scuola “costituzionale, con lo studente al centro: sembra normale ma è rivoluzionario“. Una questione molto critica, di cui si discute da mesi, riguarda i supplenti, il cui numero è stimato dai sindacati pari a 200mila. Valditara, da parte sua, parla di 130mila supplenti e rivendica un netto miglioramento rispetto all’anno precedente: le assunzioni sui posti autorizzati dal Mef sono il 79,9%, mentre un anno fa erano il 47,3% e le supplenze sull’organico di diritto il 10,9% contro il 15%.

Valditara, Agenda Sud e Piano Estate 2024

Il prossimo passo dopo l’obbligo per i docenti neoassunti di restare sulla stessa cattedra per tre anni sarà quello di cercare, con i sindacati, una soluzione per permettere ai supplenti sul sostegno di chiudere un ciclo scolastico. Un’altra novità dell’anno appena iniziato riguarda la possibilità, da parte dei supplenti, di firmare il contratto da remoto, abbattendo così il speso nelle procedure del 50% e anticipando la copertura degli organici. Per quanto concerne i concorsi con i fondi stanziati con il Pnrr, questi partiranno non appena la Commissione europea darà il via libera sul bando e porteranno all’assegnazione di 40mila posti. Si è deciso di introdurre una lezione simulata per valutare la capacità didattica come ultimo step per superare il periodo di prova.

Altro tema spinoso e largamente dibattuto riguarda il caro vita, che ha portato mille professori, solo in Lombardia, a rinunciare all’incarico. Già da tempo, Valditara promette che lavorerà con le Regioni per trovare una soluzione. In particolare, con la regione Lombardia sta “studiando una convenzione per alloggi residenziali pubblici già pronti, a prezzi calmierati“. Per quanto riguarda il Sud, invece, l’11 Valditara si recherà a Caivano per presentare le novità dell’Agenda Sud, “il più importante piano mai fatto per rilanciare la scuola nel Mezzogiorno“, consistente in:

256 milioni per potenziare l’offerta formativa in 2mila scuole. In 245 di queste faremo 10 interventi di rilancio: manderemo più docenti, daremo loro una formazione specifica per lavorare in contesti più difficili, allungheremo il tempo scuola con il potenziamento disciplinare, sport e teatro e altre attività, investiremo su mense e palestre, punteremo sulla didattica laboratoriale. A questo si aggiungono i 25 milioni del decreto Caivano e un miliardo in più di fondi Pon per rafforzare l’Agenda Sud ed estendere alcuni interventi alle scuole delle periferie di città del Centro Nord con problematiche analoghe.

Il prossimo anno entrerà invece in azione il “Piano estate“, finalizzato a dare maggiori opportunità a famiglie di lavoratori e studenti che durante l’estate non possono fare affidamento sulle strutture scolastiche. Gli istituti, dunque, rimarranno aperti per gli studenti che, su base volontaria, desidereranno fare ripasso, sport, lingue e musica. Prenderanno parte al progetto il terzo settore e gli studenti universitari.

Cdm, la riforma della condotta e dell’istruzione tecnica e professionale

La seconda settimana di scuola si aprirà con l’arrivo della riforma della condotta in Consiglio dei ministri, duramente criticata dalle associazioni studentesche. Alle accuse che la riforma sia una misura punitiva, il ministro risponde facendo leva su una forma di responsabilizzazione dei ragazzi, con l’obiettivo di “farli sentire parte di una comunità e sviluppare il senso di solidarietà“. I ragazzi e le ragazze sospesi per uno o due giorni realizzeranno degli approfondimenti o degli elaborati sul tema che ha comportato la sospensione; invece quelli spesi per tre giorni o più verranno indirizzati a svolgere attività di cittadinanza solidale in ospedali, mense per poveri, case per anziani.

La condotta farà di nuovo media nelle secondarie di primo grado, inciderà sui crediti per la maturità e con il 6 si verrà rimandati a settembre per un esame di riparazione sui temi della cittadinanza e della Costituzione. A queste misure più “punitive”, si dovrebbe associare un’approccio più “educativo”, con un’educazione alle relazioni e gruppi di autoriflessione: “Le linee guida stilate con psicologi e giuristi sono pronte. Le sottoporrò ora a studenti, genitori e sindacati“.

Anche l’istruzione tecnica e professionale subirà dei cambiamenti e prevedrà un percorso di 4 anni più 2 di Its uniti in filiera. L’idea alla base è quella del Campus, facendo collaborare istruzione, formazione professionale e mondo delle aziende. Le lezioni saranno tenute da manager, tecnici, imprenditori e verrà potenziata tanto l’alternanza scuola-lavoro quanto l’apprendistato. Al centro della riforma Valditara dichiara di porre un’attenzione fondamentale al corpo studentesco e ai diversi tipi di intelligenza:

L’istruzione dev’essere concepita sempre più come un abito sartoriale cucito sullo studente. Un modello che si regge su tre gambe: i docenti tutor che fanno emergere le abilità degli alunni, gli insegnati disciplinari che le potenziano e i docenti orientatori che raccolgono le potenzialità, universitarie o lavorative, del territorio e le portano a conoscenze di scuola e famiglie per dare un futuro ai ragazzi.