Il crocifisso deve essere obbligatoriamente presente in scuole, carceri, ospedali, uffici pubblici, stazioni e aeroporti, secondo una proposta di legge ufficiale avanzata dalla Lega.
La deputata della Lega, Simona Bordonali, è stata la prima firmataria della proposta di legge, che è stata depositata alla Camera. Il partito di Matteo Salvini ha così presentato questa disposizione ("Disposizioni riguardanti l'esposizione del crocifisso nelle scuole e negli uffici delle pubbliche amministrazioni"), prevedendo che il crocifisso sia reso obbligatorio non solo nelle scuole, ma anche in molti altri luoghi pubblici.
Nel testo di questa legge, si fa innanzitutto riferimento all'immagine di Cristo, la cui esposizione nelle aule ha suscitato diverse polemiche negli ultimi anni.
La proposta di legge è suddivisa in cinque articoli, con il secondo che fornisce una precisazione sulle finalità della proposta leghista:
Tuttavia, la parte centrale della proposta è rappresentata dal terzo articolo, che specifica chiaramente il tema principale riguardante l'esposizione del crocifisso:
Sono inoltre previste pesanti sanzioni per chiunque non rispetti questa norma:
Il tema dell'esposizione del crocifisso nelle scuole e nei luoghi pubblici torna quindi ad essere oggetto di discussione, poiché gli oppositori di questa misura si appellano al principio costituzionale di laicità dello Stato.
Una sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione emessa nel settembre 2021 ha stabilito che l'affissione del crocifisso nelle scuole non può essere considerata una forma di discriminazione verso chi non condivide la fede religiosa cristiana. La stessa Corte ha lasciato ai singoli istituti scolastici la libertà di decidere autonomamente se esporre o meno l'immagine di Cristo. È fondamentale che vi sia un accordo comune tra le parti, anche se divise da posizioni e idee differenti.
Da tale provvedimento, risulta evidente come i presupposti principali siano il dialogo e il rispetto delle idee e delle convinzioni altrui. La Corte di Cassazione ha inoltre avanzato la possibilità che il simbolo del cristianesimo possa essere affiancato da altri simboli religiosi, al fine di promuovere i vitali valori del pluralismo culturale e della convivenza che devono prevalere nell'ambiente scolastico.
Inoltre, bisogna ricordare la sentenza del 2011 della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, che ha ribaltato una precedente decisione del 2009, sostenendo che l'esposizione del crocifisso nelle scuole costituiva una violazione della libertà dei genitori di educare i propri figli secondo le proprie convinzioni.
In risposta, il governo italiano ha presentato ricorso e nel 2011 la Corte Costituzionale ha stabilito che l'esposizione del crocifisso nelle aule non viola i diritti umani né costituisce indottrinamento.
Pertanto, quanto stabilito nel 2021 dalla Corte di Cassazione rende possibile l'esposizione del crocifisso nelle scuole e in altri luoghi pubblici, a condizione che ci sia un confronto che rispetti le diverse sensibilità individuali e i valori culturali di ognuno.