L’inflazione è sempre stato lo spauracchio di molti governi e degli europeisti più convinti. Sicuramente un incubo per i tedeschi, contenuta per anni solo grazie alla moneta unica, oggi con la guerra è saltato il banco.

Ad oggi dalla Bce è arrivata solo con un’escalation di aumento dei tassi, ma l’inflazione non ha rallentato nei limiti accettabili. Consegnando l’Europa ad un vortice che appare ogni giorno di più, fuori controllo.

Il governo italiano e i sindacati nella lotta all’inflazione

In vista di una manovra economica senza tanti margini di spesa, il governo Meloni ha deciso di aprire un tavolo di confronto con i sindacati, convocati per venerdì 22 settembre a Palazzo Chigi.

Presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, oltre ai sindacati è prevista anche la partecipazione del Garante per la Sorveglianza dei Prezzi nella prospettiva di un’ultimo trimestre all’insegna di prezzi controllati e calmierati.

Al centro della discussione infatti c’è l’inflazione e la capacità del sistema di proteggere il potere d’acquisto degli italiani, in un confronto tra azioni del verno e le idee delle principali sigle sindacali: Cgil, Cisl, Uil e Ugl.

Prezzi alti e salari bassi

L’incontro è stato accolto in maniera positiva dai sindacati che hanno ribadito come sia necessario un “nuovo patto sulla politica dei redditi” come leva per risolvere l’aumento dei prezzi.

Un’azione sui salari sembra necessaria e, se il governo non vuol sentir ragione per quanto riguarda il salario minimo, per i sindacati dovrebbe almeno cambiare passo nell’aggiornamento dei contratti collettivi pubblici e privati.

Anche se gli ultimi dati diffusi da Istat parlano di alcuni miglioramenti sulle previsioni, l’inflazione ad agosto si è attestata sul 5,4%. In calo certo, ma con i prezzi del comparto energia in assestamento, è l’aumento generalizzato del resto del paniere che preoccupa gli analisti.

I beni di prima necessità hanno registro aumenti superiori al 10% , l’Unione Nazionale Consumatori (UNC) ha evidenziato aumenti significativi in diversi settori durante tutta la stagione estiva.

Una speculazione di fatto in diversi settori come il trasporto marittimo, i voli europei e i prezzi di alcune materie prime. In particolare, lo zucchero ha registrato un aumento del 43,3%, aumenti del 20-25% su verdura fresca e frutta rispetto all’anno precedente.

Prezzo medio ha fallito: benzina fuori controllo

In attesa della definizione del bonus carburanti, riguardo la benzina bisogna analizzare diversi fattori per determinare le ragioni dei prezzi fuori controllo di quest’estate italiana.

Non è solo l’aumento stagionale della domanda, non è solo l’aumento del prezzo del greggio dovuto ai tagli alla produzione decisi dall’OPEC (estesi per tutto il 2024).

In Italia è anche una guerra di sistema dove ad ogni azione restrittiva e regolatoria dello Stato, arriva la risposta speculativa del comparto.

In un braccio di ferro tra operatori e governo che di fatto provoca l’aumento fuori controllo dei prezzi del carburante, contribuendo in maniera decisiva all’aumento dei costi alimentari.

Dall’incontro del 22 settembre ci si aspettano soluzioni veloci ed efficaci, non è più possibile limitarsi a tentativi sporadici per proteggere i redditi dei cittadini italiani.

Ora è essenziale trovare soluzioni strutturali che diano al sistema economico nazionale gli strumenti per restare in equilibrio in vista dei nuovi parametri europei da rispettare.