Stretta Superbonus, ultime notizie: l’opinione si sta diffondendo e potrebbe concretizzarsi già nella prossima settimana. Al governo si sta valutando una misura per anticipare l’introduzione delle restrizioni al Superbonus pensate per la Manovra.

Stretta Superbonus, ultime notizie

Il governo sta lavorando per introdurre nuove restrizioni sul superbonus, che potrebbero essere discusse in un Consiglio dei ministri successivo a quello di lunedì. Secondo fonti dell’esecutivo, tra le varie opzioni che vengono prese in considerazione, non ci sono proroghe, ma un’applicazione anticipata delle aliquote e una limitazione dei beneficiari che possono richiedere lo sconto in fattura.

Controllare il deficit significa fare tagli e ci sono diverse opzioni sul tavolo. La più solida, al momento, prevede di ridurre il numero di beneficiari del Superbonus nel 2024. Questi limiti garantirebbero solo alle persone a basso reddito di usufruire delle detrazioni fiscali. Un’iniziativa in linea con i nuovi bonus per l’efficientamento energetico degli edifici che sono presenti nella proposta di revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

È improbabile che si realizzi l’idea di abbassare l’aliquota del Superbonus, che a partire dal primo gennaio dell’anno prossimo già verrà ridotta al 70%. Tuttavia, all’interno della coalizione di governo, c’è chi come Forza Italia sostiene l’idea di equilibrare l’operazione. Propone una norma “salva-condomini” per garantire che coloro che non completano i lavori entro quest’anno continuino a godere del 110%. Si sta pensando di estendere il termine di tre mesi, ma solo per coloro che possono dimostrare un progresso significativo nei lavori, pari al 60%. Tuttavia, al Tesoro, tutte le opzioni dettagliate sono considerate premature. “Dovremo valutare costi e opportunità”, si sente dire da via XX Settembre.

L’allarme dell’Ance

L’associazione dei costruttori edili avverte: prestare attenzione a non smontare il Superbonus, poiché potrebbe avere effetti negativi sulle famiglie.

“L’abbiamo capito che i costi del Superbonus sono stati sottovalutati, ma ora non possiamo fare un danno irreparabile: dobbiamo fare attenzione a non causare effetti negativi sulle imprese e sulle famiglie”, ha dichiarato Federica Brancaccio, presidente dell’Ance, a Repubblica, avvertendo il governo che “una soluzione drastica potrebbe peggiorare la situazione”.

“Il Superbonus è stato introdotto durante un momento critico per l’economia italiana e non poteva essere stabilizzato nel tempo. Ha dato una scossa all’economia, contribuendo a un Pil eccezionale come dimostrano tutti gli studi economici. Dovremmo tutti cercare di evitare che questo argomento diventi oggetto di dispute politiche”, ha continuato Brancaccio sottolineando che “è vero che bisogna fare controlli per prevenire frodi, ma non vorrei che questo diventi l’unica ragione per punire imprese e famiglie che hanno lavorato e beneficiato di una misura introdotta dallo Stato. Rispondo alle dichiarazioni del presidente del Consiglio e del ministro dell’Economia affermando che, se il problema dei crediti non verrà risolto, molti lavori rimarranno incompiuti, con gravi conseguenze sociali ed economiche”.

Inoltre, ha proseguito, l’impatto dei crediti inesigibili sta causando danni “devastanti. I 30 miliardi, stimati dai parlamentari a giugno, interessano circa 33.000 imprese e 350.000 famiglie, che equivalgono a circa 750.000 persone, quasi come la città di Torino. Vorrei sottolineare che si parla poco degli effetti sui cittadini, che rischiano di pagare cifre enormi per lavori non completati”. Alla domanda se teme che il governo elimini completamente il Superbonus, “dobbiamo evitare di affondare il paese con una politica troppo restrittiva. Sentiamo parlare di una manovra di austerità, una storia già vista. Ma se a una stretta non seguiranno altre misure espansive, sappiamo già come finirà. In recessione”, ha concluso.