Stop rivalutazione per alcune pensioni nel 2024. Andiamo a scoprire chi sono i pensionati che non riceveranno alcun aumento il prossimo anno.
Stop rivalutazione pensioni 2024, ecco per chi
Come è noto, a gennaio 2023, grazie a una norma inserita nella Manovra, è avvenuto un cambiamento nel sistema di aggiornamento delle pensioni, che ora si basa su sei categorie di reddito, e allo stesso tempo è stata attuata una revisione delle pensioni in base all’inflazione.
I primi ad averne beneficiato sono stati coloro che percepiscono una pensione pari o inferiore a quattro volte il minimo (circa 526 euro), i quali fin dalla prima mensilità dell’anno hanno visto l’importo dell’assegno aumentato del 7,3%. Praticamente, le pensioni fino a 2.100 euro lordi hanno ricevuto un adeguamento completo (circa 153 euro).
Successivamente, è stata la volta dei redditi pensionistici superiori a 2.101,52 euro (cioè quattro volte il minimo), i quali a partire da marzo hanno ricevuto un adeguamento della pensione in base all’inflazione accumulata, che per il 2023 è stata del 5,7%. Ciò significa che ad esempio chi percepisce una pensione lorda di 2.626 euro ha registrato un aumento di circa 162 euro (ovvero il 6,205%). Poiché, in base a quanto previsto dalla legge di Bilancio, i tassi di rivalutazione diminuiscono all’aumentare dell’importo della pensione (comprendente l’insieme dei redditi pensionistici), a coloro che hanno un reddito compreso tra quattro e cinque volte il minimo lordo (quindi tra 2.101,52 euro e 2.626,90 euro) è spettato un adeguamento dell’85% a partire da marzo.
Per le pensioni comprese tra 5 e 6 volte il minimo, la rivalutazione è stata del 53%, mentre per quelle comprese tra 6 e 8 volte il minimo è ammontata al 47%. Infine, per le pensioni superiori a 10 volte il minimo, la rivalutazione è stata del 32%. Questo nuovo sistema dovrebbe essere confermato, con un costo stimato di circa 13 miliardi di euro.
La promessa del governo, molto sostenuta a suo tempo da Silvio Berlusconi, è di arrivare a fine legislatura a un aumento delle pensioni minime da 600 a 1000 euro. Al momento, questa possibilità non è minimamente presa in considerazione, anche se si parla di una possibile rivalutazione che potrebbe portare gli assegni a 650-670 euro.
Ma nel frattempo, il governo sta valutando l’interruzione della rivalutazione delle pensioni più elevate. Questa decisione non è certo un esempio positivo per incoraggiare i giovani a iniziare a lavorare e a contribuire, specialmente quelli che sono entrati nel mondo del lavoro dopo il 1996.
Se venisse attuato il blocco delle rivalutazioni, i pensionati per cui salterebbe la perequazione subirebbero una riduzione del 10% del loro potere d’acquisto. Nel corso di dieci anni, l’assenza di rivalutazione porterebbe via ben 37 miliardi di euro dalle tasche di queste persone.
Questa è una vera e propria DITTATURA del Capitalismo che ha sostituito la DITTATURA del Proletariato.
Più rispetto e soldi per i pensionati che hanno prodotto il 90% del gettito IRPEF che viene messo a disposizione dell’ intero Paese compreso Imprenditori e commercianti.
Troppe penalizzazioni per i pensionati negli ultimi 30 anni da governi che ritengono un peso inutile questa nobile categoriaSolo capitalisti dal voltò disumano possono denigrare i pensionati che hanno generato il progresso del Paese,che nella tarda età li considera alla stregua di parassiti e toglie risorse ad una giusta e meritata ricompensa.
ogni anno le pensioni medie non vengono mai rivalutate questo e’ un vero furto e parlano solo delle minime che in fase contributiva non hanno mai versato nulla o quasi
GOVERNATI DA DELINQUENTI ED INCOMPETENTI CHE CONTINUANO A RAPINARE PENSIONATI, COSIDDETTI RICCHI, CHE HANNO VERSATO CUNTRIBUTI PER VITA!
Per gli ex lavoratori dipendenti le cosidette pensioni elevate sono figlie di una contribuzione elevate su imponibili che hanno pagato imposte elevate. Ipotizzare il blocco della perequazione è un ulteriore insulto nei confronti di chi ha fatto sempre il suo dovere di contribuente. Propongo di ricalcolare il montante dei contributi versati, ovviamente rivalutato anno per anno, e rapportarlo all’onere pensionistico atteso si da vedete davvero quali sono le pensioni d’oro. Questo per ogni pensionato si da togliere spazio alle demagogia di fantasiose soluzioni per far quadrare i conti dello Stato invece di intaccare la rendita degli evasori fiscali
non adeguano le pensioni anche se modeste perche’ devono ripristinare i loro vitalizi persi.
tante promesse della signora Meloni che quando era all opposizione criticava i governi che derubavano i pensionati della perequazione ora Lei fà peggio degli altri … come si può avere fiducia a questo governo? l importante e che “loro” si aumentano gli stipendi favolosi che già prendono, alcuni pensionati li usano come bancomat per pagare la rivalutazione delle pensioni minime
La meloncina aveva promesso una diminuzione delle tasse quando stava all’opposizione e per questo à stata votata, adesso che è al potere passata la festa gabbato lo santo…. Anche questo figuro non à diverso da quelli che criticava: le mani nelle tasche degli italiani eccome se le ha messe!
Non ci sono soldi dice , però per comprare armi da regalare all’Ucraina ci sono! Blocco navale contro gli ingressi di clandestini…altrochè! Vedo che ha stanziato anche una bella sommetta per continuare ad ospitarli nelle varie strutture! Spero che presto il governa cada , che delusione….