Il Governo sta valutando due nuovi sostegni economici per le Famiglie: il Reddito di Infanzia e il Bonus gioventù per gli under 25. Al momento, le proposte non sono definitive e non si sa ancora quando potrebbero essere attivate, se approvate.
Assegno di gioventù 2023: requisiti e importo
L’Assegno di gioventù è rivolto agli studenti. Secondo quanto previsto dalla proposta di legge, la misura consisterebbe in:
- un bonus di 250 euro per ogni figlio tra i 7 e i 25 anni.
Il requisito richiesto per ottenerlo consiste nell’essere registrati presso un istituto scolastico o universitario. Il bonus si presenta infatti come una misura finalizzata al sostegno dell’istruzione dei giovani, a partire dalle scuole dell’obbligo fino all’università, che si aggiungerebbe alle detrazioni fiscali già previste per le spese scolastiche.
Inoltre, bisogna aspettare l’approvazione definitiva del bonus per conoscere le modalità di domanda, che si suppone saranno effettuate in modo telematico.
Reddito di infanzia e altre misure
Misure come il reddito d’infanzia e l’assegno per i giovani avrebbero un impatto significativo sulle finanze del paese. Tuttavia, il governo sta lavorando duramente per renderle entrambe realizzabili. Ciò che si sa con certezza è che l’assegno di infanzia prevedrà un importo mensile di 400 euro, che potrebbe essere aumentato per le famiglie con un solo genitore o figli disabili.
Il solo requisito per richiederlo è avere un reddito inferiore a 90 mila euro all’anno. Questo vantaggio sarà anche cumulabile con l’assegno unico universale. Anche per il premio per i giovani, così come per l’assegno di infanzia, si tratta di una misura ancora non definitiva e non si conoscono ancora i dettagli su quando e come i genitori potranno fare richiesta. La questione sarà risolta con l’approvazione delle nuove norme. Il prossimo passo per la legge di bilancio sarà l’approvazione entro il 27 settembre della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza.
Ma non è tutto. La proposta di legge del governo prevede ulteriori facilitazioni per le famiglie con figli, soprattutto per quelle più numerose. Queste misure mirano non solo a fornire sostegno economico ai genitori, ma anche ad affrontare il problema della diminuzione della natalità in Italia, dove i primi mesi del 2023 hanno registrato una riduzione del 1,5% dei nati rispetto all’anno precedente. Tra le proposte che il governo sta valutando vi è innanzitutto l’introduzione di un nuovo indicatore: il quoziente familiare.
L’idea è quella di ridurre il carico fiscale sulle famiglie numerose, basando la tassazione non sul reddito individuale, ma sul reddito complessivo della famiglia, utilizzando parametri specifici adattati alla sua composizione. In pratica, le imposte verrebbero calcolate in base a un coefficiente determinato tenendo conto del reddito complessivo della famiglia e del numero dei suoi membri. In questo modo, maggiore è il numero dei figli a carico, minore sarà l’imposizione fiscale. Sempre con l’obiettivo di ridurre la diminuzione della natalità, il governo sta ipotizzando l’istituzione di un bonus per il secondo figlio nel 2024. Si intende utilizzare le risorse rimanenti dopo la distribuzione dell’assegno unico, stimato in almeno un miliardo di euro su 18 previsti, per sostenere coloro che decidono di avere un secondo figlio.
Al momento, non è stata ancora definita l’entità di questo bonus e il governo sta discutendo anche di altre agevolazioni per favorire la natalità, come l’eliminazione dei costi per l’asilo nido. Infine, la Legge di Bilancio 2024 potrebbe prevedere incentivi fiscali per le aziende che assumono personale femminile, in particolare donne con almeno 3 figli. Secondo le informazioni preliminari disponibili, questa agevolazione potrebbe tradursi in una riduzione dell’aliquota IRES, che verrebbe abbassata dal 24% al 15%. Per favorire una migliore conciliazione tra lavoro e famiglia, il governo sta anche valutando la possibilità di potenziare le misure di welfare aziendale con l’introduzione di forme di esenzioni fiscali per le imprese che scelgono di creare asili nido aziendali o distrettuali. Inoltre, si sta considerando l’opzione di prorogare anche per il 2024 il bonus per dipendenti con figli a carico, con un limite di fringe benefits fino a 3000 euro.