Al centro della Riforma fiscale, c’è l’introduzione della nuova Ires con aliquota agevolata. Nella Legge di Bilancio 2024, dovrebbero esservi le prime novità e tra i tanti punti in attesa c’è proprio la riforma dell’Ires.

Uno degli obiettivi della Legge Delega alla Riforma Fiscale è quello di effettuare una graduale, ma efficace riduzione alla pressione fiscale.

Nel testo, andremo a spiegare quali sono i criteri diretti che dovranno essere seguiti nella scrittura del Decreto legislativo sull’Ires.

Riforma fiscale, aliquota agevolata Ires, ecco a chi si applica

Nella Riforma fiscale, tra le diverse novità, è stata introdotta anche una revisione dell’Ires. Cos’è l’Ires? L’imposta sul reddito delle società è disciplinata dal Decreto Legislativo n. 344/2003 ed è entrata in vigore a partire dal 1° gennaio 2004.

L’imposta è stata introdotta nel nostro Paese al fine di rendere uniforme la tassazione. Già nel corso del tempo, l’Ires ha subito diverse modifiche, tra cui la riduzione delle aliquote. La Legge di Stabilità del 2016 ha portato all’abbassamento dell’aliquota dal 27,50% al 24%. Chi deve pagarla nel 2023? Sono soggetti al pagamento le società di capitali.

La Delega per la Riforma Fiscale ha previsto l’introduzione di novità anche in relazione all’Ires? Le novità riguardano la divisione dell’aliquota in due varianti, un’aliquota ordinaria e un’aliquota ridotta.

Il secondo caso, l’aliquota ridotta o agevolata potrà essere applicata solo in determinati casi. Quando si prevede? L’aliquota agevolata si applica solo nei casi in cui la società impiega una parte degli utili per l’assunzione di personale oppure per effettuare investimenti.

C’è un altro caso in cui si può accedere all’aliquota agevolata dell’Ires. Quando? Nel momento in cui vengono adottati schemi stabili di partecipazione dei dipendenti agli utili.

Entro quando dovranno essere utilizzate le somme? L’utilizzo delle somme per le finalità sopra indicati dovrà essere effettuato entro i due periodi d’imposta successivi alla produzione del reddito che ha generato l’imposta. Ciò significa che si potrà fruire del beneficio in anticipo rispetto all’utilizzo delle somme.

Questa appena indicata è un’importante novità nel sistema fiscale italiano. Solitamente, vengono effettuati prima gli investimenti. Solo in un secondo momento si può richiedere il credito d’imposta legato all’investimento effettuato per ottenere il beneficio fiscale. Quando trova applicazione la riduzione? Non si applica sugli utili distribuiti ai soci oppure destinati a finalità diverse.

Chi non potrà usufruire del regime agevolato? Le società che non potranno usufruire dell’aliquota Ires agevolata potranno fruire degli incentivi fiscali previsti per gli investimenti qualificati.

Interessi passivi Ires, ecco i criteri di deducibilità

Un altro oggetto della revisione dell’Ires, sarà la disciplina relativa alla deducibilità degli interessi passivi, attraverso l’introduzione di franchigie.
Le imprese saranno favorite nel rilancio delle attività produttive che hanno avuto un aumento dei costi, legati, tra le tante, alle nuove tecnologie.

Gli aumenti, tra cui quelli relativi alla tecnologia ha inficiato, negativamente, la redditività per questa ragione è importante ridurre l’impatto dei costi di investimento.

Come si determina il reddito d’impresa? Semplificati i criteri

La Riforma fiscale prevede un secondo e importante obiettivo: rendere più semplice la determinazione del reddito d’impresa. In che modo? Si punta a far ammortizzare i principi previsti a fini civilistici con principi fiscali. In tal senso, si prevede una modifica della disciplina del riporto delle perdite e di compensazione in più esercizi fiscali

L’obiettivo è anche quello di attuare l’uniformità del diritto in Unione Europea.

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