Il leader della Corea del Nord Kim Jong-un, dopo essere passato dalla stazione ferroviaria di Artyom, è arrivato questa mattina all’aeroporto di Knevichi a Vladivostok, dove è stato accolto dal ministro della Difesa russo Sergey Shoigu. A Vladivostok Kim ha assistito a una “dimostrazione” militare della flotta di Mosca del Pacifico, presso l’aeroporto di Knevichi a Primorye. Il ministro Shoigu, inoltre, ha mostrato a Kim Jong-un tre aerei strategici russi (il bombardiere supersonico Tu-160, il bombardiere turboelica Tu-95MS e il bombardiere pesante a lungo raggio Tu-22M3) e i missili ipersonici Kinzhal schierati sui caccia MiG-31K.
Kim Jong-un a Vladivostok: “Sincera considerazione per la tecnologia aeronautica russa”
La Russia reputa il proprio complesso aereo e la sua efficacia “senza analoghi al mondo” e persino Kim Jong-un è rimasto “profondamente colpito” dallo stato di avanzato sviluppo dell’aviazione e della tecnologia aerospaziale russa, dopo la sua visita ieri allo stabilimento aeronautico Yuri Gagarin. Il leader nordcoreano ha lodato “il ricco potenziale e la modernità dell’industria aeronautica russa e i suoi incessanti sforzi verso nuovi obiettivi”. Da parte sua c’è ha espresso una “sincera considerazione” per la tecnologia aeronautica russa e per la sua capacità di “superare potenziali minacce esterne“.
L’Aiea (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), a fronte del viaggio diplomatico di Kim Jong-un, è intervenuta definendo inconcepibile l’impegno della Russia nel commercio di tecnologia bellica nucleare con la Corea del Nord. Il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica Mariano Grossi, durante un’intervista con l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, ha tuttavia affermato di non reputare plausibile che uno Stato dotato di armi nucleari, come la Russia, riconosciuto nel Trattato di non proliferazione “si impegnerebbe nel commercio o nel trasferimento di tecnologia nucleare bellica in un Paese che è di fatto al di fuori del regime“.
Incendio a San Pietroburgo su un’area di circa 1.000 metri quadrati
Nella città di San Pietroburgo, dall’altro estremo della Russia rispetto a Vladivostok, durante le prime ore di oggi è scoppiato un incendio di vaste dimensioni, coprendo un’area di circa 1.000 metri quadrati. L’edificio andato in fiamme ospita un ristorante e un centro commerciale. Sono prontamente intervenuti dieci veicoli di emergenza e quasi 40 persone per spegnere le fiamme. Durante la notte, inoltre, Mosca ha abbattuto due droni ucraini a Kaluga e Tver e i principali aeroporti di Mosca hanno annunciato la cancellazione e il rinvio di diversi voli, come di regola accade in caso di attacchi di droni sulla capitale o sui territori vicini.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj, da parte sua, ha confermato la riconquista da parte delle truppe di Kiev di Andriivka, località vicina a Bakhmut, dopo che lo stato maggiore ieri mattina aveva dato notizia della liberazione di Andriivka nella mattinata di ieri. Zelenskyj ha definito questo risultato “significativo e importante“. A Klishchiivka e Kurdyumivka, invece, sono ancora in corso gli scontri. In un primo momento le truppe ucraine operative nella zona avevano annunciato la liberazione di Klishchiivka per poi ritrattare la notizia.
Danilov: “La Crimea è territorio ucraino e sarà liberata nel modo che l’Ucraina riterrà necessario”
Il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino Oleksiy Danilov durante un’intervista ha dichiarato con fermezza che “la Crimea è territorio ucraino e sarà liberata nel modo che l’Ucraina riterrà necessario“. Se i russi non dovessero lasciare la regione della Crimea, gli ucraini, stando alle affermazioni di Danilov, li “staneranno” con le armi che hanno a disposizione, tra cui quelle occidentali.
Nel mentre, il capo del parlamento della Crimea, Vladimir Konstantinov, ha dichiarato in Crimea circa 100 proprietà precedentemente nazionalizzate “dagli oligarchi ucraini” saranno messe in vendita e tra queste rientra l’appartamento di Vladimir Zelensky. Il denaro ricavato dalla vendita di tale appartamento sarà utilizzato per i bisogni dell'”operazione speciale“. Dalla vendita di tutte le proprietà si prevede di ricavare “oltre 800 milioni di rubli sono previsti nel bilancio della repubblica“.