In attesa del derby tra Inter e Milan, la Juventus festeggia i tre punti contro la Lazio e si gode la testa della classifica. La squadra di Allegri recita bene il copione: attacca subito riuscendo a trovare al 10′ il gol del vantaggio con Vlahovic, per poi chiudersi e trovare le altre due marcature in ripartenza. Dall’altra parte la Lazio mostra spunti interessanti davanti, ma i problemi sono in difesa, dove sono riemerse antiche paturnie del passato. E martedì c’è l’esordio in Champions League con l’Atletico Madrid di Simeone. Di seguito le pagelle del match.
JUVENTUS
SZCZESNY 6 – Attento e concentrato, nei momenti di maggior pressione della Lazio si fa trovare pronto. Reattivo sulla conclusione di Kamada, nulla può sulla parabola di Luis Alberto.
GATTI 6 – Bada al sodo. Nessuno deve passare? Va benissimo, poco importa come questo avviene. Alla fine fa bene i compiti a casa.
BREMER 5.5 – Non ne fa passare una, presidia l’area. Fino all’appoggio da film horror che permette a Luis Alberto di portare la Lazio sul 2-1. Per sua fortuna non peserà.
DANILO 6.5 – Ha un cliente scomodo come F.Anderson, ma il brasiliano ci mette tutta la sua esperienza e non lo fa passare praticamente mai.
MCKENNIE 6.5 – Centesima in A con la maglia della Juventus. Il premio è una prestazione convincente, dove rimane sempre concentrato dall’inizio alla fine. Suo il lancio per il 3-1 di Vlahovic (WEAH 5 (72′) – Un giorno dovrà spiegarci come ha fatto a sbagliare quel gol a porta vuota da zero metri.
MIRETTI 5.5 – Lì in mezzo fatica a prendere le giuste misure, tant’è che prende il primo giallo della partita dopo pochi minuti. In affano. (FAGIOLI 6 (59′) – Meglio rispetto al giovane collega.
LOCATELLI 7 – Sa che contro la Lazio deve badare più al sodo, e lo fa in maniera ineccepibile. Si abbassa a dare una mano ai centrali, quando recupera palla è lesto a fare ripartire l’azione coi tempi giusti, come sul 2-0 della Juventus, quando apre alla perfezione per Mckennie. Sul primo gol invece trova Vlahovic con i tempi giusti.
RABIOT 6.5 – Svaria su tutto il fronte offensivo, è il porto sicuro dei compagni quando si trovano in difficoltà. Detta i tempi con i suoi inserimenti, che mettono in difficoltà la retroguardia biancoceleste.
KOSTIC 5.5 – Parte gasato provando per due volta a bucare Provedel. Da lì poi abbassa i giri, senza spingere più di tanto e limitandosi al compitino. Che a volte non fa benissimo. (CAMBIASO 5.5 (59′) – Non entra con il piglio giusto, partecipa con Bremer al patatrac difensivo che porta al gol di Luis Alberto)
CHIESA 6.5 – Parte con la bava alla bocca, pressa qualsiasi cosa gli passi davanti, e quando non lo fa ripiega come un soldato. Trova l’angolo giusto sul 2-0 Juventus. (MILIK S.V. (82′)
VLAHOVIC 8 – Due occasioni, due gol. Il no plus ultra del cinismo, con il serbo che sembra un altro rispetto a quello della stagione passata. Fulmineo il taglio sul primo palo per il primo gol, mentre sul secondo mette giù come si deve un pallone difficilissimo per poi scaricare il destro che chiude il match. (KEAN S.V. (84′)
All.ALLEGRI 6.5 – Chiede una Juventus cattiva, ottiene le giuste risposte. I suoi aggrediscono da subito e trovano il gol dopo 10 minuti. Da lì è in discesa, con la squadra che chiude tutti gli spazi per poi ripartire in maniera velenosa. Cinismo, come piace a lui.
LAZIO
PROVEDEL 5.5 – Come sempre risulta decisivo in alcune situazioni con parate che mantengono vive le speranze di recupero. Fino al 3-1 di Vlahovic dove non è un mostro di reattività.
MARUSIC – 5.5 – Si propone in avanti, ma con poca lucidità. Dietro soffre le continue puntate di Chiesa che gli fanno sudare almeno venti camice.
CASALE 5 – Si fa bruciare troppo facilmente da Vlahovic sul primo gol. Sul terzo del serbo manca quella giusta cattiveria per annullarlo sul nascere.
ROMAGNOLI 5 – Complice insieme a Casale del gol di Vlahovic, entrambi sono troppo larghi e permettono al serbo di attaccare lo spazio. Anche lui troppo morbido sulla terza rete.
HYSAJ 5 – McKennie sta sempre largo, eppure l’esterno albanese deve sempre fare quei passi in più per poter accorciare le distanze. Viene saltato con troppa facilità ogni volta che la Juventus attacca da quelle parti. (PELLEGRINI 5.5 (46′) – Entra con foga, forse troppa dato che si incaponisce in certe situazioni dove non serve.
KAMADA 6 – Col passare dei giorni acquista più sicurezza ed entra ancor di più nei meccanismi. Alcuni movimenti vanno oliati, ma si inserisce con continuità, risultando un attaccante aggiunto. Va vicino al gol, ma Szczesny gli dice di no di riflesso. (GUENDOUZI S.V. (78′)
CATALDI 5 – Cerca spesso la giocata di prima risultando troppo frettoloso. Fatica quando la Juventus pressa e non riesce a schermare come si deve. Sul 2-0 di Chiesa si abbassa troppo, non uscendo a murare (ROVELLA 6 (46′) – Sarri lo butta nella mischia, lui accetta la sfida dimostrando personalità. Distribuisce palloni con calma e consapevolezza.
LUIS ALBERTO 7 – E’ la luce della Lazio. La squadra si affida a lui, e il Mago non si tira indietro. Tocca un infinità di palloni, sa sempre cosa fare ed è l’ultimo ad arrendersi. Riaccende (per poco) le speranze della Lazio con un gol di una bellezza mostruosa.
F.ANDERSON 5 – E’ una partita dove serve più della capacità tecnica, ma Felipe non mette quella giusta cattiveria. Cerca sempre l’imbucata ma non punta quasi mai l’avversario. Sembra essere sempre un secondo in ritardo sull’ultima giocata. (PEDRO S.V. (73′)
IMMOBILE 5 – La difesa a tre juventina lo mette in difficoltà. Si abbassa per cercare la palla e prova a portare fuori i difensori avversari, ma non riesce a trovare profondità. (CASTELLANOS 5 (58′) – Entra ma offre ben poco alla causa.
ZACCAGNI 5.5 – Il più attivo insieme a Luis Alberto, punta spesso e volentieri l’avversario risultando il più pericoloso. Ma sul più bello conclude a salve. Capita anche che chiami la profondità per poi rinunciarvi all’improvviso, ma con azione già iniziata.
All.SARRI 5.5 – Aveva chiesto la stessa prova di Napoli, non la ottiene. In avanti si crea, il problema è dietro: la linea è troppo molle e indecisa in alcune letture, con la Juventus che riesce ad infilarsi come nel burro. Contro l’Atletico Madrid servirà altro carattere.