Il presidente Recep Tayyip Erdogan, commentando il rapporto di Bruxelles critico nei confronti della Turchia, si è scagliato contro l’Ue, accusandola di volere tagliare le sue relazioni con Ankara. Erdogan ha aggiunto che la situazione sarà tenuta sotto controllo e “se sarà necessario potremmo decidere di rompere le relazioni con l’Ue“. Il rapporto dell’Europarlamento, adottato il 13 settembre con 434 voti a favore, 18 contrari e 152 astensioni, rappresenta un chiaro segno di rallentamento nel processo di adesione all’Ue da parte della Turchia. Nel documento dell’Ue si legge un invito al governo turco a superare la situazione di stallo e a trovare “un quadro parallelo e realistico” per le reciproche relazioni, ma soprattutto a cambiare rotta sul rispetto di valori democratici, lo stato di diritto e i diritti umani.
Rapporto Ue sulla Turchia, Erdogan: “L’Ue tenta di tagliare le sue relazioni con Ankara”
L’Ue ha anche esortato Ankara a ratificare l’adesione della Svezia alla Nato, sottolineando però chiaramente che il processo di adesione all’Alleanza di un Paese non può essere correlato al processo di adesione all’Ue di un altro. Da parte dell’Europarlamento è stato accolto positivamente il voto della Turchia a favore della condanna della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina nell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e l’impegno per la sovranità e l’integrità territoriale del Paese. Tuttavia, la Turchia non sostiene le sanzioni al di fuori del quadro delle Nazioni Unite.
Al momento, dunque, il tasso di allineamento della Turchia con la politica estera e di sicurezza comune dell’Ue è al minimo storico del 7%, il più basso tra tutti i Paesi candidati all’adesione. Nonostante ciò, è stato riconosciuto l’impegno della Turchia nei confronti della più grande popolazione di rifugiati al mondo (quasi quattro milioni di persone), dunque l’Europa continuerà a fornire aiuti e finanziamenti ai rifugiati e alle comunità ospitanti in Turchia.
Erdogan ha commentato davanti ai giornalisti il contenuto della relazione annuale Ue sulla Turchia e ha colto l’occasione per attaccare la Svezia, Paese in attesa di adesione alla Nato. Ankara ha dato un parere positivo sull’ingresso nella Nato da parte della Svezia ma questo non è ancora stato ratificato dal parlamento turco:
La Svezia per prima cosa deve onorare i suoi impegni, non basta preparare una legge, è necessario che venga messa in pratica. L’Occidente dice ‘Svezia, Svezia, Svezia’ ma per noi non è possibile dire ‘sì’ o ‘no’ fino a che il nostro parlamento non prenderà una decisione.
Il ministero degli Esteri turco ha a sua volta esaminato la relazione, definendola “un insieme di accuse infondate e pregiudizi, basati sulla disinformazione dei circoli anti-Turchia“, espressione di un “approccio superficiale e non visionario del Parlamento europeo“:
Purtroppo, il rapporto dimostra che i deputati europei sono in ostaggio di una politica populista. Le accuse che i deputati europei hanno incluso nel rapporto riguardo alla questione dell’Egeo, del Mediterraneo orientale e di Cipro riflettono punti di vista unilaterali appartenenti ad alcuni circoli e separati dalla realtà storica e giuridica e sono nulle. […] La Turchia ha il potenziale per rendere l’Ue una potenza globale contro tutte le sfide attuali, particolarmente quelle riguardanti la sicurezza, l’energia, il cambiamento climatico, la migrazione e le difficoltà economiche.