Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha dichiarato che l’Europa da sola non è più sufficiente ad affrontare l’emergenza migranti e ha sottolineato la necessità di coinvolgere le Nazioni Unite (ONU) in una cooperazione internazionale globale per gestire la situazione: Tajani ha espresso queste opinioni durante un’intervista a Libero e ha condiviso la sua preoccupazione riguardo alla crescente instabilità in Africa, che ha contribuito all’aumento dei flussi migratori, soprattutto in virtù dell’azione del gruppo Wagner.

Tajani: “Wagner destabilizza Africa per spingere migranti in Europa, l’Onu deve intervenire”

Tajani ha evidenziato la sua intenzione di collaborare con la Francia per proporre iniziative concrete a livello europeo volte a fermare i flussi migratori e stabilizzare l’Africa. Ha sottolineato che i problemi sollevati dall’Italia riguardo all’emergenza migranti non sono solo questioni nazionali ma coinvolgono l’intera Unione Europea. Tajani ha sottolineato che la situazione è di “estrema difficoltà” a causa di molteplici fattori, tra cui conflitti in corso, la pressione migratoria, il cambiamento climatico e le instabilità in diverse regioni africane. Tra questi, ha menzionato la presenza della società militare privata russa Wagner, che per conto del Cremlino ha aumentato l’instabilità di molti paesi africani, sostenendo ad esempio i golpe in Sudan e Niger.

Il ministro degli Esteri ha anche proposto di far ripartire l’Operazione Sophia, una missione navale europea volta a contrastare il traffico di esseri umani nel Mediterraneo. Tajani ha dichiarato che è fondamentale agire con determinazione e utilizzare le norme europee per valutare i profili delle persone che arrivano e prendere decisioni appropriate riguardo all’accoglienza o all’espulsione.

Tajani ha sottolineato l’impegno del governo italiano nell’affrontare l’emergenza migranti e ha respinto l’idea che questa situazione possa avere ricadute negative sulla tenuta del governo. Ha anche riaffermato l’importanza dell’azione diplomatica, sottolineando che l’Italia sta lavorando per accelerare gli accordi con i paesi di origine dei migranti.