Detrazione fiscale superbonus, sismabonus e bonus antibarriere, ecco come agevolare le spese sostenute in dieci rate a partire dalla dichiarazione dei redditi del 2024, anziché avvalersi dello sconto in fattura e della cessione dei crediti d’imposta, non sempre possibili.
Sull’argomento è intervenuta l’Agenzia delle entrate che ha fissato alcuni paletti, in rapporto alla disciplina – tutt’ora valida e oggetto di una scelta da parte del committente dei lavori – sulla detrazione fiscale per quattro anni. Quest’ultima deve essere compresa nella dichiarazione dei redditi di quest’anno (il 2023) per le spese del 2022; la detrazione allungata a 10 anni, invece, deve essere scelta per la dichiarazione dei redditi del 2024 pur trattandosi delle spese del periodo d’imposta 2022.
Un salto di un anno che consente di passare dai quattro ai dieci anni di beneficio, anche se il contribuente ha già presentato la dichiarazione dei redditi con la prima rata del superbonus nel 2023, e altre regole da seguire. Tutti i chiarimenti sono state forniti dall’Agenzia delle entrate.
Detrazione fiscale superbonus, sismabonus e bonus antibarriere: ecco come agevolare le spese in dieci rate
Si può spalmare la detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi di superbonus, sismabonus e bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Oltre alla vecchia disciplina che prevede quattro anni di detrazione con rate costanti, il decreto legge 11 del 2023 consente una detrazione fiscale allungata, con un numero di rate da da inserire nelle dichiarazioni dei redditi pari a dieci.
Tuttavia, per usufruire dei questa agevolazione, è necessario seguire varie regole, chiarite dall’Agenzia delle entrate. La prima regola è quella riguardante la scelta (la detrazione di quattro o di dieci anni) da parte del committente dei lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico, il quale non sempre – anzi difficilmente – può ricorrere allo sconto in fattura o alla cessione dei crediti d’imposta pur trattandosi unicamente delle spese (secondo quanto prevede il decreto) sostenute nel 2022 e, dunque, non soggette ai blocchi del Dl 11/2023.
Detrazione fiscale superbonus sismabonus bonus barriere architettoniche, come fare?
E c’è ancora del tempo per decidere, eventualmente vedendo come va la cessione dei crediti con la remissione in bonis entro la fine di novembre. Il Dl 11/2023 stabilisce, infatti, che la prima delle dieci rate deve essere indicata nella dichiarazione dei redditi del 2024 pur trattandosi di spese del 2022. A tal proposito, si aprono alcuni dubbi chiariti dall’Agenzia delle entrate.
Il decreto legge di blocco della cessione dei crediti (Dl 11/2023) stabilisce che si possa beneficiare delle dieci rate del superbonus purché vi sia una determinata indicazione di questa opzione nella dichiarazione dei redditi del 2024 (per l’anno di imposta 2023) e non vi sia stata indicazione di detrazione nella dichiarazione dei redditi di quest’anno (del 2023 per l’anno 2022).
Diversamente, per i contribuenti che vogliano continuare a beneficiare dei quattro anni di detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi sul bonus 110%, la prima rata deve essere indicata nella dichiarazione dei redditi di quest’anno e avrà quali anni di benefici dal 2023 al 2026.
Cosa fare per revocare la scelta del 2023?
La scelta della detrazione fiscale in dieci anni è irrevocabile. Tuttavia, se un contribuente ha inserito la detrazione nella dichiarazione dei redditi di quest’anno (per quattro anni), può modificare la scelta e avvantaggiarsi di quella prolungata mediante le integrazioni sull’anno 2022.
In particolare, se in contribuente ha inserito o inserirà la rata del 2022 nella dichiarazione dei redditi del modello 2023 (con anno di imposta 2022), fino al momento della trasmissione del modello 2024 può cambiare l’opzione mediante le integrative al modello 2023.
In questo modo, il contribuente eliminerebbe l’esposizione della rata del 2022 per ricorrere alla detrazione fiscale di dieci anni, partendo dal 2024. Questa operazione comporta, in ogni modo, il versamento di maggiori quote di imposte dovute e di spettanti sanzioni.