Da Pescara a Parigi fino ad arrivare in Qatar. Verratti ha lasciato l’Italia quando era ancora ragazzino ed è partito con una valigia piena di sogni. Ne ha realizzati molti, forse non tutti, ma ha confermato il suo talento trasformandosi da ‘enfant prodige a leggenda’. Ieri al Parc des Princes, l’addio al club parigino. Per il centrocampista abruzzese inizia una nuova avventura all’Al-Arabi. In esclusiva a Tag24, per raccontare Verratti, è intervenuto il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani.

L’addio di Verratti al PSG, Sebastiani parla a Tag24

Ieri sera il Parc des Princes gli ha riservato un’accoglienza speciale. Marco Verratti ha salutato il Paris Saint Germain e lo ha fatto da vero campione. Il capitolo più importante della sua carriera, all’ombra della Tour Eiffel si chiude così. Adesso è pronto a voltare pagina e cominciare la sua nuova avventura in Qatar. Qualche anno fa, quando era ancora ragazzino, di capitolo importante ne aveva chiuso un altro. Quello dell’inizio, quello che gli aveva aperto la porta sul professionismo, quello in cui era cresciuto calcisticamente: il Pescara. Il presidente del Delfino non ha mai avuto dubbi sulle sue qualità, Marco con i biancazzurri aveva mosso i primi passi ed era cresciuto, aveva un altro passo e si vedeva. Verratti è stato motivo d’orgoglio e lo è ancora, come ha sottolineato in esclusiva a Tag24, il patron del Pescara, Daniele Sebastiani.

“Marco è cresciuto con il Pescara, ha fatto tutta la trafila con le giovanili. Lo ricordo da bambino – ha esordito il presidente – prima ancora che in prima squadra ed era già evidente che avesse una marcia in più rispetto agli altri. Nel corso della stagione con Eusebio Di Francesco iniziò a far vedere qualcosa di buono, ma la svolta arrivò con mister Zeman in quell’annata straordinaria in cui centrammo la promozione in Serie A. Con il boemo non partiva titolare, ma grazie al suo talento salì alla ribalta. Aveva un passo e un carattere diverso. Il mio unico rammarico, e sono sicuro sia anche il suo, è non averlo mai visto in Serie A. Magari avrebbe potuto fare ancora un anno a Pescara, ma poi è arrivato il PSG e ha fatto una scelta diversa. È andato in uno dei club più importanti al mondo, come biasimarlo!”.

La festa al Parc des Princes

“Ieri sera ho seguito la celebrazione che gli hanno organizzato al Parc des Princes di Parigi e devo ammettere che mi sono commosso. Probabilmente ero più emozionato io di lui. D’altronde – ha aggiunto Sebastiani – conosco bene il ragazzo, sin da bambino, so da dove arriva e tutto ciò che è stato fatto per lui, per me è motivo di grande orgoglio e soddisfazione”.

Il trasferimento a Parigi

Un’operazione da 11 milioni di euro. Tanti per il Pescara, forse pochi per il PSG che in quegli anni aveva deciso di spendere cifre folli per comprare i più grandi talenti in circolazione. Ma su Verratti qualcuno nutriva dei dubbi. Senza aver mai giocato un minuto in Serie A, come poteva imporsi in uno dei club più importanti d’Europa? Ma Marco non si è fatto condizionare e in poco tempo ha convinto tutti.

“Sapevo avrebbe fatto bene, ho sempre creduto fortemente in lui. Sarebbe diventato titolare sia in Italia che all’estero. Per noi, in quel momento, è stata una vendita molto importante. È vero, non c’erano le cifre a cui ci siamo abituati oggi, ma è stata una grande operazione per il Pescara. Ricordo perfettamente il giorno in cui eravamo a firmare il trasferimento di Marco a Parigi, era lo stesso di Zlatan Ibrahimovic. In quel momento uno era già un campione – ha spiegato il presidente del Delfino – conosciuto in tutto il mondo e amato. L’altro era un giovane di belle speranze, ma Verratti ha dimostrato di poterci stare alla grande in quel gruppo. Ha fatto una carriera straordinaria, anche se probabilmente in Nazionale ha raccolto meno di quello che avrebbe meritato. Per noi ha era un centrocampista centrale da schierare davanti alla difesa, mentre in Azzurro lo hanno utilizzato sempre diversamente”.

La scelta di lasciare Parigi

Dopo 11 stagioni adesso per Verratti è tempo di cambiare aria.

“È ancora un giocatore importante, anche se ha scelto il Qatar. Me lo aspettavo un epilogo così? Direi di sì, nel momento in cui il PSG ti mette sul mercato è il club a fare le regole. Marco a Parigi non sarebbe stato più una prima scelta e arrivato a trentuno anni è normale che abbia guardato anche l’aspetto contrattuale. Penso che abbia fatto bene a fare questa scelta. Il sogno è che possa chiudere in Serie A, il massimo sarebbe con il Pescara. Ma è chiaro che è un desiderio irrealizzabile. Quando un giocatore di quel livello arriva a una condizione economica simile, è difficile che torni indietro”.

Verratti conteso tra Juventus e Napoli

Eppure la Serie A Verratti l’ha sfiorata seriamente.

“Nell’estate in cui abbiamo chiuso con il PSG c’erano anche Juventus e Napoli su di lui. Ci tengo a precisare che il presidente De Laurentiis è stato l’unico in Italia a formulare un’offerta concreta e credibile. Ci siamo visti a casa sua, avevamo trovato l’accordo. Quando sono uscito ho chiamato l’allora agente, Di Campli, che invece si era già impegnato con i bianconeri. Per il Pescara sarebbe stato più vantaggioso mandarlo a Napoli – ha svelato il presidente Sebastiani – in quel caso sarebbe potuto rimanere ancora un anno con noi. Poi non se n’è fatto niente. E a quel punto è arrivato il Paris Saint Germain per cui devo ringraziare ancora uno dei direttori più bravi di sempre, che è Ariedo Braida. È stato lui a chiedermi se fossimo interessati a trattare con il PSG e chiudemmo la trattativa in pochissimo tempo”.

I consigli del presidente Sebastiani

“Con Marco è rimasto un legame profondo, ci sentiamo spesso. In questi giorni ci siamo scritti, gli ho detto semplicemente che non si doveva lasciar condizionare da nessuno. Che qualunque decisione avesse preso sarebbe stata solo per il suo bene – ha continuato – e che doveva stare tranquillo. Non si doveva fermare di fronte alle chiacchiere di nessuno. Il PSG gli aveva fatto capire chiaramente che non sarebbe stato più protagonista e lui doveva pensare solo alla sua carriera. Anche se devo dire che ancora una volta, ieri sera, il presidente Al-Khelaifi ha dimostrato quanto vuole bene a questo ragazzo” ha concluso Sebastiani.