Quello che avrebbe dovuto essere un indimenticabile campo estivo di celebrazione dello sport del pallavolo si è trasformato in un incubo per uno studente di Modena 14enne, che ha denunciato di essere stato vittima di un’aggressione sessuale da parte di un insegnante. Lorrore si è verificato durante la notte all’interno del camping, scuotendo la comunità locale e innescando un’indagine serrata per far luce su quanto accaduto.

Orrore a Modena: insegnante di pallavolo molesta ragazzino

Secondo la testimonianza del minore, un educatore di 30 anni sarebbe entrato furtivamente nella sua stanza, situata nel camping in riviera, tentando di compiere abusi sessuali. “L’educatore, credendo che il ragazzo dormisse, lo avrebbe molestato sessualmente, toccandolo in maniera inappropriata, prima di fuggire dalla stanza”, ha dichiarato la vittima. Spaventato, il ragazzo ha prontamente allertato i genitori, che a loro volta hanno contattato le autorità.

Attualmente, l’indagine è nelle mani della procura di Forlì-Cesena, competente territorialmente per il caso. Gli inquirenti stanno esaminando attentamente la testimonianza del giovane per stabilire la veridicità degli eventi e l’affidabilità del suo resoconto.

Nel frattempo, la federazione sportiva ha sospeso l’educatore indagato, in attesa che la situazione si chiarisca. Quest’ultimo sarà presto sottoposto a interrogatorio di garanzia per fornire la sua versione dei fatti. La procura di Forlì-Cesena ha anche iniziato ad interrogare gli altri partecipanti minori al campo estivo per ottenere ulteriori informazioni sull’accaduto.

Questo tragico episodio richiama alla mente un caso simile avvenuto il mese scorso. In quel caso, un educatore di Comunione Liberazione, Andrea Davoli, insegnante di religione in un istituto superiore nel reggiano, è stato arrestato con l’accusa di atti sessuali su una minorenne. Gli abusi avrebbero avuto luogo in riviera durante gli esercizi spirituali e successivamente a Reggio Emilia dopo il gruppo di preghiera. La denuncia è stata presentata dalla famiglia della vittima dopo che la sorella della studentessa ha scoperto messaggi sospetti sul telefono della minorenne.