Capitano e protagonista della Juventus del futuro: Danilo è il vero leader della rinnovata compagine bianconera. In un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, il difensore ha raccontato la sua esperienza in bianconero. Annate contraddistinte da un progressivo crescendo. Oggi, Danilo è l’uomo chiave del reparto arretrato della squadra allenata da Massimiliano Allegri. Per il tecnico toscano, il difensore brasiliano ha solo parole di elogio: “Con Pirlo è stata una stagione formativa per me, è stato importante. Guardiola e Allegri li metto allo stesso livello: Max è uno che vuole sempre vincere, tra di noi c’è quasi complicità. Con lui condivido tantissime cose: è leale e diretto“. Sul caso Bonucci, da cui ha ereditato la fascia di capitano, Danilo ha commentato: “Io voglio che la decisione di smettere sia soltanto mia, ma so che nel calcio ci sono tanti fattori. Voglio comunque avere il pieno controllo di quel momento”.

Danilo, l’intervista al Corriere dello Sport: “Vi dico la mia su Vlahovic, Chiesa e Ronaldo”

Danilo, l’intervista al Corriere dello Sport e il racconto delle stagioni in bianconero. La certezza data alla squadra dalla difesa a 3 ha richiamato in Allegri la vecchia BBC con Bonucci play difensivo affiancato da due marcatori puri. Il rapporto rotto fra il centrale italiano e l’allenatore (che oggi sta culminando in cause legali) ha agevolato la svolta interna con Danilo che ha lentamente scalato le gerarchie interne allo spogliatoio, ma soprattutto in campo dove è diventato lui il nuovo play difensivo della squadra toccando anche più palloni di Locatelli. Un calciatore fondamntale per le gerarchie tattiche del club.

Sulla coppia d’attacco composta da Vlahovic e Chiesa, il difensore ha aggiunto: “Vlahovic è molto giovane, ha avuto alti e bassi ma fanno parte della crescita. Si prende molte pressioni e se riuscirà a gestirle diventerà uno dei più forti al mondo. Chiesa? Uno dei talenti italiani più importanti. Ha grande tecnica ma deve imparare a competere sempre, come Foden. Lui è uno che sta sempre in tiro: deve arrivare al suo livello di testa”. Infine su Cristiano Ronaldo e sul caso Pogba: “Ronaldo è uno che studia e cura ogni dettaglio. Si interessa di tutto e nella preparazione è formidabile. Pogba? Sono dispiaciuto per lui. L’avevo visto dentro anche con la testa quest’anno. Tante volte gli sono stato vicino e di certo ora non lo abbandono”.