La città costiera libica di Derna, in Libia, sta vivendo un incubo senza fine a causa delle devastanti inondazioni che hanno colpito la regione: secondo il nuovo bilancio della Mezzaluna Rossa libica, il numero dei morti ha raggiunto quota 11.300 persone, mentre altre 10.100 risultano ancora disperse. La tempesta Daniel ha causato la morte di circa 170 persone anche in altre parti del Paese.

Libia, i morti delle inondazioni sono decine di migliaia: “La guerra civile peggiora la situazione”

Nonostante la devastazione, c’è ancora una spruzzata di speranza mentre i soccorritori lavorano incessantemente per trovare sopravvissuti tra le macerie. Tamer Ramadan, capo delle operazioni di salvataggio della Croce Rossa Internazionale e della Mezzaluna Rossa in Libia, ha dichiarato: “La speranza c’è, c’è sempre, di trovare persone vive“. Tuttavia, il bilancio delle vittime, secondo le stime molto provvisorie, si aggira intorno alla decina di migliaia, e si teme che possa aumentare.

La situazione si è ulteriormente aggravata con la scoperta macabra di corpi delle vittime delle inondazioni che si stanno arenando sulle spiagge di Tobruk, a 140 chilometri di distanza da Derna. I cadaveri sono stati trascinati in mare dalla violenza delle acque, causando ulteriore angoscia per le famiglie colpite dalla tragedia.

La catastrofe in Libia è resa ancora più complessa dalla divisione del Paese tra due autorità rivali. Martin Griffiths, sottosegretario generale per gli Affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza delle Nazioni Unite, ha dichiarato:

Penso che il problema per noi in Libia sia ovviamente il coordinamento con… il governo e poi con l’altra autorità nella parte orientale del Paese. Non conosciamo l’entità della catastrofe.

L’Unicef ha lanciato un allarme riguardo ai rischi per i bambini colpiti da questa tragedia. Circa 300.000 bambini sono stati esposti alla tempesta Daniel nella Libia orientale, e molti di loro necessitano urgentemente di assistenza umanitaria. Oltre ai danni alle abitazioni, agli ospedali e alle scuole, la tempesta ha causato la morte di oltre 5.000 persone, mentre altre centinaia risultano ancora disperse.

Il problema della mancanza d’acqua

Michele Servadei, Rappresentante dell’Unicef in Libia, ha dichiarato:

I bambini libici stanno affrontando un’altra tragedia dopo oltre un decennio di conflitto. La nostra priorità è aumentare l’assistenza salvavita, in particolare fornendo forniture sanitarie, acqua e servizi igienici, sostegno psicosociale, rintracciare le famiglie e prevenire le malattie trasmesse dall’acqua.

Le inondazioni in Libia rappresentano un grave rischio per la salute e la sicurezza dei bambini, con la compromissione delle forniture di acqua sicura che aumenta notevolmente le possibilità di epidemie di diarrea e colera, oltre che di disidratazione e malnutrizione. Inoltre, i bambini che perdono i genitori o subiscono la separazione dalle loro famiglie sono a rischio per la protezione, come la violenza e lo sfruttamento.

L’Unicef ha lanciato un appello per raccogliere almeno 6,5 milioni di dollari per interventi urgenti salvavita ed è pronto a sostenere i bambini e le famiglie nelle aree colpite dalle inondazioni. Le priorità immediate includono l’acqua potabile, le squadre sanitarie mobili, il sostegno psicosociale e il rintracciamento delle famiglie. La comunità internazionale è chiamata a rispondere con urgenza a questa emergenza umanitaria e a fornire il supporto necessario per alleviare la sofferenza delle persone colpite.