Luca Pellegrini ha salutato in estate la Juventus dopo aver fatto parte del mondo bianconero per quattro stagioni, di cui tre in prestito fra Cagliari, Genoa, Eintracht Francoforte e Lazio. Proprio i biancocelesti hanno deciso di riportarlo a Roma in estate, domani sarà quindi una sfida al suo passato ma non partirà in campo dal primo minuto. Le gerarchie per Maurizio Sarri al momento sembrano essere decise con Marusic e Hysaj come titolari delle fasce laterali di difesa, ci sarà spazio a gara in corso come avvenuto nelle precedenti partite che hanno permesso a Pellegrini di raggiungere le 100 presenze in Serie A.
Luca Pellegrini contro il suo passato
E’ tornato a Roma sponda biancoceleste ad agosto insieme a Nicolò Rovella, una operazione complessiva da 21,5 milioni di euro che saranno pagati al termine del prestito biennale. Un inizio di stagione inaspettato con le sconfitte contro Lecce e Genoa che hanno messo in salita il campionato, il riscatto è arrivato contro i campioni d’Italia del Napoli di Rudi Garcia dove si è rivista la Lazio dello scorso anno. Luca Pellegrini ha quindi presentato la sfida alla Juventus ai microfoni ufficiali del club biancoceleste.
La vittoria di Napoli dà entusiasmo, più consapevolezze rispetto alle due precedenti. Dobbiamo essere bravi a non farci fuorviare dalla vittoria di Napoli perché sappiamo che andare a giocare a Torino non è una cosa facile. La Juve è una squadra forte che non ha altre competizioni come noi. Le loro energie fisiche e mentali sono tutte concentrate su campionato e Coppa Italia, dobbiamo esserne consapevoli e fare una grande partita domani.
Mio passato alla Juve? Ho avuto la fortuna di giocarci sia da avversario che da giocatore bianconero. Come tante squadre, lo stadio di casa porta più punti rispetto a fuori, per i tifosi e altre circostanze. L’atteggiamento che dobbiamo avere è quello di una squadra propositiva, di non lasciarci mettere sotto dal loro modo di giocare. Con tanti strappi, con intensità più bassa nella costanza, però quando ci sono questi strappi improvvisi che hanno i giocatori della Juve, loro ce l’hanno come qualità principale. Dobbiamo essere pronti a fare una partita al 100%
Uno dei ballottaggi in casa Lazio riguarda il centrocampo con Daichi Kamada e Matteo Guendouzi a contendersi una maglia da titolare. L’impatto del francese a Napoli è stato devastante, la sua fisicità e il suo atletismo hanno messo a nudo tutti i limiti di condizione della squadra di Rudi Garcia che ha rischiato di capitolare più volte. Il giapponese invece è un giocatore che deve ancora chiudere il suo periodo di ambientamento, Sarri se lo coccola e lo lancerà nuovamente in campo.
Daichi già lo conoscevo e sapevo che non fosse quello delle prime due partite in cui magari era sottotono. Io avendolo passato sulla mia pelle, il fatto di dover cambiare campionato, mentalità, è stato catapultato in una realtà nuova, quindi sapevo che fosse forte avendoci giocato a Francoforte. Guendouzi mi ha impressionato perché l’avevo affrontato da avversario l’anno scorso. Alla fine un giocatore lo vedi dagli allenamenti, dalla costanza che dà nelle cose che non si vedono da fuori. Come ad esempio, la professionalità in palestra, l’attenzione. A Napoli è entrato con personalità ha fatto un assist e un gol, sfortunatamente non convalidati. Se questo è il Guendouzi degli allenamenti sicuramente può essere un grande colpo per noi
La Lazio deve ritrovare le certezze delle scorso anno e i big match sembrano essere i medicinali migliori. Sarri chiede un ulteriore step di crescita alla squadra, dopo aver dimostrato di essere a grandi livelli tatticamente e tecnicamente vuole che si raggiunga una completa maturazione dal punto di vista mentale. A Napoli si è vista una capacità di soffrire e ripartire, domani a Torino bisognerà replicare anche per arrivare carichi all’esordio in Champions League contro l’Atletico Madrid di martedì prossimo.
Il primo discorso che fece mister Sarri, al quale presi parte, lo fece alla Juve. Disse ‘io sono un perfezionista, so che la perfezione non si può raggiungere quindi sarò scontento a vita. Con questo ci ho fatto pace, ora dovrete farci pace voi’. L’idea del gioco del Mister è difficile da arrivarci, ma siamo a buon punto per quello che vuole lui. Il salto di qualità dobbiamo farlo nell’aspetto mentale. Nelle prime due partite ci è mancato, considerando che quest’anno sarà pieno di match importanti, dobbiamo essere bravi a tenere mentalmente alta la concentrazione.
Raggiungere le 100 presenze in carriera, a Napoli, con la maglia della Lazio? Qualche anno fa era uno scenario inaspettato. Forse uno degli ultimi in maniera obiettiva pensabile, ma adesso che mi è stato detto, visto che non sapevo di averle raggiunte, è stato coronato da una bella vittoria in trasferta, ci serviva dopo un periodo così, con la maglia della Lazio, è stata una bella cosa da raccontare ai miei nipoti un giorno