Il mistero che avvolge la strage di Ustica nel 1980 continua a tenere banco, con rivelazioni recenti che aprono nuovi scenari: secondo quanto dichiarato dal Ministero della Difesa, la maggior parte dei documenti legati a questo tragico evento è stata declassificata e consegnata all’Archivio di Stato, tuttavia, ci sono ancora 18 documenti segreti e classificati che non sono stati resi pubblici, di cui sette non hanno ancora ricevuto il nullaosta. Questi documenti, che potrebbero contenere informazioni cruciali sulla tragedia, attendono il nulla osta da parte degli enti originatori.
Strage di Ustica, ci sono ancora documenti classificati
La situazione è stata messa in luce da Giuliano Amato e dal maresciallo in congedo dell’Aeronautica militare, Giuseppe Dioguardi. Il maresciallo Dioguardi ha affermato di aver avuto accesso a documenti classificati del SISMI che riguardavano Ustica, e ha anche rivelato di aver distrutto documenti riservati, senza confermare esplicitamente se fossero legati all’incidente di Ustica.
Secondo la “direttiva Renzi”, emanata nel 2014, tutti i documenti relativi alla strage di Ustica dovevano essere declassificati e consegnati all’Archivio centrale dello Stato. Il Ministero della Difesa ha affermato che la maggior parte di questi documenti è stata consegnata, ma sette rimangono in attesa del nulla osta da parte degli enti originatori.
Inoltre, nel 2022 è stato rinvenuto un documento “non classificato” nell’archivio di Lelio Lagorio, ex Ministro della Difesa all’epoca della strage di Ustica. Questo documento è in fase di versamento all’Archivio centrale dello Stato e potrebbe contenere informazioni importanti sulla vicenda.
La questione sollevata da Dioguardi e le sue affermazioni riguardo ai documenti del SISMI gettano luce su un capitolo oscuro della storia italiana, suscitando domande sul perché alcuni documenti siano stati nascosti per così tanto tempo. Nel frattempo, rimane aperta la richiesta all’Italia di ottenere dalla Francia i piani di volo dei Mirage francesi coinvolti nella vicenda.