Cos’è il Bisfenolo A e perché la Commissione Europea si sta muovendo per mettere al bando questa pericolosa sostanza? Il bisfenolo A è contenuto in diversi materiali utilizzati per il confezionamento degli alimenti. Ecco quali sono gli effetti sulla nostra salute.
Cos’è il Bisfenolo A: dove si trova
Il bisfenolo A è un composto organico ottenuto dalla sintesi di due gruppi fenolici. Abbreviato anche con la sigla BPA, è una molecola usata in particolar modo nella produzione di plastiche o resine epossidiche per il rivestimento di metalli.
Il suo utilizzo quindi spazia in decine di prodotti di uso comune. Il bisfenolo A è una componente chiave per la produzione di policarbonato, un polimero termoplastico praticamente infrangibile.
Viene utilizzato nella realizzazione di giocattoli per bambini, bottiglie, attrezzature sportive, dispositivi medici e odontoiatrici, lenti per gli occhiali, dischi ottici, CD e DVD, elettrodomestici come i bollitori, caschi di protezione, otturazioni dentarie, tubazioni, cavi e liquido per i freni.
Le resine epossidiche realizzate con bisfenolo A sono invece impiegate come rivestimento per la maggior parte delle lattine per bevande, allo scopo di impedire che il sapore del liquido venga alterato dal metallo.
Anche la carta termica usata per gli scontrini fiscali e per i biglietti contiene la stessa sostanza.
Il bisfenolo A è in commercio da più di 50 anni ma negli ultimi dieci hanno sono molti i dubbi sollevati circa la sua pericolosità per l’organismo umano. Nel 2011 è stato proibito il suo utilizzo nella produzione di biberon.
Rischi per la salute
L’Agenzia europea per l’ambiente ha recentemente lanciato un allarme per cui l’utilizzo di questo materiale sia ben al di sopra dei livelli accettabili di sicurezza sanitaria. Rappresenterebbe così un potenziale rischio per la salute di milioni di persone.
È opinione comune ritenere che le plastiche abbiano una struttura stabile, mentre il bisfenolo A è altamente instabile ed esiste quindi un altissimo rischio che contagi liquidi o cibi a suo contatto.
Generalmente l’organismo umano è in grado di eliminare autonomamente la piccola dose assunta.
Tuttavia importanti ricerche hanno dimostrato come il bisfenolo A possa causare patologie di grave entità. Avrebbe la capacità di influenzare l’attivazione dei ricettori degli ormoni e alterare dunque le fasi dello sviluppo per esempio di un feto.
Inoltre alcuni studi hanno evidenziato un legame con malattie agli organi riproduttori, alla prostata e alla mammella. Il bisfenolo A avrebbe effetti deleteri anche sul corretto funzionamento cardiaco e sul sistema immunitario.
Il National Toxicology Panel inoltre ha espressamente sconsigliato l’esposizione di contenitori prodotti con questo materiale alle alte temperature di forni a microonde o lavastoviglie per il forte rischio di dispersione e rilascio delle molecole nocive.
Per comprendere cos’è il Bisfenolo A è importante sottolineare che ricerche più recenti hanno osservato che l’elevata esposizione a questa sostanza induca nella milza una crescita di linfociti del tipo T helper, tale per cui si possa temere l’insorgere di malattie autoimmuni o infiammazioni allergiche polmonari.
La decisione di UE e Efsa
La Commissione europea nei primi mesi del 2024 presenterà un nuovo regolamento per gli oggetti che contengono bisfenolo A. Particolare attenzione verrà data agli imballaggi e ai contenitori per alimenti.
Si tratta di un provvedimento necessario per l’adozione delle nuove direttive emanate dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Lo scorso Aprile infatti questo organo ha ridotto di 20mila volte la dose tollerabile della sostanza chimica.
Il regolamento europeo è ancora in fase di stesura ma raggrupperà i risultati raccolti dei vari organi di controllo. Riporterà anche specifici dettami su quale sostanza utilizzare in alternativa al bisfenolo A, poiché molti surrogati appaiono altrettanto pericolosi.
L’Agenzia Ue per le sostanze chimiche (Echa) ha infine classificato il bisfenolo A come sostanza tossica per la riproduzione.