Prosegue l’emergenza migranti a Lampedusa, dove le forze dell’ordine stanno cercando di contenere quella che da molti viene definita una apocalisse a cielo aperto.
Migranti Lampedusa, l’arrivo in 43 in un barchino e dopo 3 giorni di viaggio: cosa è successo
Mentre alcuni cittadini di Lampedusa sono preoccupati per il futuro dell’isola, principalmente per il terrore di un potenziale collasso del settore socioeconomico e turistico, i migranti vivono parallelamente una situazione di enorme dolore e disagio provocato principalmente dal lungo e travagliato viaggio e dall’attuale stato d’emergenza.
Sono 6.762 le persone sbarcate negli ultimi giorni, alcuni reduci da situazioni davvero drammatiche, come il caso di annegamento di un neonato di 5 mesi durante il tentativo di uno sbarco.
Due migranti sono stati intervistati in merito al loro viaggio e all’arrivo in Italia, entrambi lamentano di aver viaggiato in un barchino in 43 persone e di avere una grande fame:
“Vengo dal Sudan, dal Darfur. Il Sudan è pericoloso. Sono arrivato con la barca, tante barche. Era una barca piccola, c’erano 43 persone e sono tutte vive. Il viaggio è stato pericoloso, è durato 3 giorni. Non ho mangiato nulla, sono davvero affamato!”.
Anche il secondo intervistato, probabilmente proveniente dalla stessa barca, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Io vengo dal Sudan. Sono andato in Libia, poi in Tunisia e poi qui a Lampedusa. Sono arrivato in barca, ho viaggiato per 3 giorni in mezzo al mare. Nella barca c’erano 43 persone. Non ho mangiato, né bevuto da questa mattina, sono davvero affamato”
Interviste a cura di Ludovica Iacovacci
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