Il colle del Campidoglio è ancora il teatro della protesta delle educatrici, maestre e insegnanti delle scuole dell’infanzia della Capitale. “Come ogni anno a settembre dobbiamo lottare con i tagli del comune di Roma al sistema scolastico dell’infanzia cittadino”.
La protesta degli insegnanti dei bimbi di Roma
La situazione non è delle migliori e stiamo monitorando la cosa da qualche settimana. Al netto però delle richieste delle insegnanti quello che arriva dai palazzi del Campidoglio è un sostanziale silenzio rispetto ad una situazione oggettivamente precaria.
Questa manifestazione è stata organizzata e partecipata sia dal sindacato USB degli insegnati che dal CLAP, camere del lavoro autonomo e precario. Entrambe le sigle in rappresentanza di alcune richieste che sembrano essere la base per realizzare un sistema più stabile e performante rispetto a quello odierno precario e carente nel servizio offerto.
Non ci sono risposte alle richieste, alemno per ora, da parte dell’amministrazione Gualtieri, sono gli stessi insegnati che ci riferiscono che dovranno sopportare questi tagli “almeno fino a dicembre“, come gli è stato riferito.
“Ogni anno a settembre ci ritroviamo a combattere contro i tagli, Roma capitale ha deciso di tagliare nettamente le supplenze con un carico di lavoro dei titolari molto elevato. Qui non si tiene conto dei diritti dei bambini”
Tra precari e MAD, si sacrifica il servizio ai bambini
La precarietà del sistema è evidente rispetto alla domanda che c’è nella capitale di bambini e posti nelle scuole per l’infanzia. Sono le stesse insegnanti delle liste MAD che sono costrette a fare sacrifici perché non inserite in liste regolari.
Le insegnanti infatti chiedono che si apra un tavolo di confronto con l’amministrazione capitolina. Volto a ripensare proprio l’istituto MAD e la rispettiva modalità di chiamata garantendo anche i crediti guadagnati.
“Noi di CLAP siamo in piazza di fianco alle lavoratrici del MAD, tra le più precarie del settore, nonostante tutto hanno sempre garantito il servizio educativo. Chiediamo al comune che tutto il comparto venga valorizzato e che alle lavoratrici, perché sono quasi tutte donne, venga ridata dignità. C’è bisogno che il sistema scolastico di Roma venga rifinanziato”
Il sindacato USB ha distribuito anche un volantino con una lettera indirizzata ai genitori della capitale per sensibilizzare la cittadinanza sulle carenze del sistema scolastico.
Perché le risorse umane che educano i figli della capitale hanno bisogno che il sistema sia efficente. In questo momento a detta di tutti gli operatori il sistema educativo si presenta precario anche nella programmazione, costretto ogni anno ad affrontare problemi di budget e organizzativi.