Ariedo Braida è una leggenda assoluta della storia del Milan. Il friulano è stato direttore generale dal 1986 al 2002 per poi ricoprire la carica di direttore sportivo dal 2003 al 2013. Con lui i rossoneri hanno vinto tutto il possibile, trionfando su ogni campo e conquistando cinque Champions League, nove Scudetti, una Coppa Italia, sei Supercoppe Italiane e cinque Supercoppe Uefa.
Nel corso della sua lunga carriera il dirigente ha collaborato a stretto contatto con Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, due dei suoi più grandi amici anche fuori dal mondo dello sport. Lo storico trio, ancora oggi, viene celebrato dai tifosi rossoneri. L’ex Milan ha parlato ai microfoni di Tag24, affrontando diversi argomenti.
L’ex dg del Milan Braida: “Domani sarò a San Siro, non è una partita decisiva”
L’ormai ex consulente strategico della Cremonese ha parlato del nuovo Milan di Gerry Cardinale, che in un’intervista rilasciata al Correrie della Sera ha dichiarato di voler diventare “un Berlusconi 2.0″. “Non lo conosco personalmente – spiega Braida – ma gli auguro di ripercorrere le orme del nostro grande presidente. Lo auguro specialmente ai tifosi rossoneri”.
Sul Milan di Pioli Ariedo Braida non ha dubbi: “La prima impressione è estremamente positiva. Domani andrò a vedere il derby, visto che è po’ che non vado a San Siro. Spero che i rossoneri possano vincere. Domani non è decisiva, non è detto che chi vince conquisti poi lo Scudetto. Favorita per la vittoria finale? Secondo me se la giocheranno proprio Inter e Milan”.
Milan, Braida non ha dubbi: “Yamal è un giocatore unico, in Italia non ci sono talenti così”
Un passaggio anche sui tanti giocatori rossoneri diventati poi allenatori. “Pirlo, Gattuso, Brocchi e Inzaghi? Non è un caso, il Milan è sempre stata una scuola di vita. Tutti gli allenatori degli ultimi 35 anni hanno trasmesso questi valori e poi ha dato i suoi frutti”.
Sui nuovi talenti del calcio europeo ha detto: “Yamal è un giocatore unico, fuori da qualsiasi schema. Non credo possa esserci paragone con nessun altro. Anche Arda Guler è un ragazzo diverso, un giocatore strepitoso. In Italia non ci sono talenti di questo tipo, ci sono buoni giocatori ma non a questo livello. I problemi della nostra nazionale – continua Braida – non sono dovuti sono all’organizzazione o agli allenatori, ma anche alla mancanza di materiale umano. Se non ci sono giocatori all’altezza gli allenatori non possono farci nulla”.
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