Nuove evoluzioni nel caso doping che in questi giorni sta coinvolgendo Paul Pogba. Il calciatore della Juventus è stato sospeso dal Tribunale Nazionale Antidoping a seguito di alcuni test effettuati dopo la partita con l’Udinese, che hanno riscontrato una positività al testosterone. La bomba mediatica scoppiata in casa bianconera, portando gli stessi tifosi in un primo momento ad allontanare il francese, ha coinvolto tanti esperti e addetti ai lavori. L’ultima parola, però, spetterà alla scienza. Proprio per questo Pogba ha chiesto nei giorni scorsi di sottoporsi a una controanalisi per la verifica sul doping.
Pogba, rinviate le controanalisi: le ultime sul caso doping
Paul Pogba dovrà attendere ancora prima di conoscere la verità. Mentre in Italia si continua a parlare del caso doping che lo coinvolge, il calciatore francese ha effettuato nei giorni scorsi la procedura per richiedere le controanalisi. La prima data che gli era stata confermata corrispondeva al 20 settembre. Il Tribunale Nazionale antidoping aveva fissato come deadline per la presentazione della domanda la giornata di oggi, venerdì 15 settembre, a mezzanotte. E invece ci sarà da attendere ancora.
Il giorno della verità sarà con ogni probabilità il 5 ottobre, con il risultato da attendere entro il 12, a una settimana esatta dalle controanalisi. L’appuntamento è stato posticipato di più di due settimane a causa dell’indisponibilità del perito del calciatore. Fino al 12 non ci saranno quindi conferme. Tuttavia, ci sono tre possibili scenari in caso di positività al testosterone. In quel caso si aprirebbe la fase istruttoria della Procura anti doping. E da lì si arriverebbe all’archiviazione, al patteggiamento o al processo davanti al tribunale nazionale dell’antidoping.
La pena può invece variare dai due ai quattro anni di squalifica. Secondo le leggi antidoping, infatti, “se la violazione delle norme (…) riguarda una sostanza vietata specificata e l’Organizzazione Antidoping è in grado di dimostrare che la violazione è intenzionale”.