Franco Migliacci è morto all’età di 92 anni in una clinica romana: queste le informazioni date da Adnkronos qualche minuto fa insieme al paroliere, autore tra gli altri successi di “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno.
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Franco Migliacci: causa morte
Non sono ancora chiare le cause della morte di Franco Migliacci, ma l’unica certezza è che si è spento in una clinica romana. Non sappiamo se si trovasse lì per una malattia pregressa oppure per un malore improvviso, tuttavia nelle prossime ore potrebbero arrivare ulteriori dettagli in merito alla scomparsa.
Moglie e figli
Franco Migliacci era sposato con Gloria Wall con la quale ha avuto tre figli: Francesco Junior, Ernesto e Laura. Francesco Junior ha sposato Barbara Gimmelli, sorella gemella di Daniela, moglie di Mogol.
Biografia
Migliacci studia a Firenze, ma si trasferisce ben presto a Roma, dove lavora come comparsa nel mondo del cinema. A 27 anni, in una giornata che si prospetta negativa, Franco, preso dallo sconforto, ha un’intuizione: mandare “a quel paese il mondo” dipingendosi le mani e la faccia di blu per sparire nel blu, dipinto di blu. Domenico Modugno si entusiasma e nel corso di 6 mesi di lavoro, Modugno ha l’intuizione del ritornello “Volare oh oh”, accompagnato dal gesto liberatorio delle braccia spalancate come se fossero ali. Il brano “Nel blu dipinto di blu” viene presentato al Festival di Sanremo 1958, dove trionfa, e all’Eurovision Song Contest di quell’anno (in programma ad Hilversum, Paesi Bassi) dove si classifica al terzo posto, diventando in brevissimo tempo un successo mondiale. Migliacci si è arrabbiato molto con gli sceneggiatori della miniserie Volare – La Grande Storia di Domenico Modugno (ex Il Grande Mimmo), dedicata a Modugno, con protagonista Beppe Fiorello:
Mi sono visto per caso in una scena della fiction trasmessa nella puntata del “Viaggio” di Pippo Baudo dedicata a Modugno e sono rimasto basito. Mi sono sentito offeso e umiliato. Non c’è nulla di vero nella ricostruzione di quell’episodio. Viene ricostruita un’ipotetica discussione tra me e Modugno totalmente inventata. E’ una scena breve, ma sufficiente per dare l’immagine di un Migliacci smarrito, psicologicamente labile! Vengo trattato da Mimmo come un drogato, uno stordito che non capisce niente, un povero deficiente! Tutto falso! Un ignobile tradimento… Un conto è romanzare, un conto è travisare. Non voglio nuocere alla fiction su Modugno, ma devo difendere la mia persona. Sono talmente indignato, che taglierei quella scena con le forbici.
La collaborazione tra i due prosegue anche con “Pasqualino Maragià”, “Io e Farfalle”. Migliacci collabora con altri grandi artisti quali Mina, Milva, Gianni Meccia, Fred Bongusto, Rita Pavone, Giancarlo Guardabassi e Patty Pravo, ma i successi più grandi arrivano con Gianni Morandi, per il quale scrive successi come Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte, Andavo a cento all’ora, In ginocchio da te e soprattutto C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones. Ecco cosa ha detto Morandi in merito alla scomparsa:
Sono profondamente commosso dalla scomparsa di Franco Migliacci. Ci eravamo sentiti anche poco tempo fa e con lui se ne va una persona che ho avuto la fortuna di incontrare e che ha cambiato completamente la mia vita e la mia carriera.
A Franco, oltre alla profonda stima, mi ha sempre legato un grandissimo affetto personale. E’ stato lui, nei primissimi anni 60’, a convincere la casa discografica RCA italiana a credere in me e ha scritto per me i brani più importanti della mia carriera: da “Fatti mandare dalla mamma …”, a “C’era un ragazzo…”, “In ginocchio da te”, “La Fisarmonica” e moltissimi altri brani fino a “Uno su mille” che, negli anni ’80, mi ha riportato al successo dopo un lungo periodo di crisi. Gli sarò per sempre grato e sono certo che le centinaia di canzoni che ha scritto, compresa la leggendaria “Nel blu dipinto di blu” composta con Modugno, lo manterranno vivo nella memoria di tutti noi.
Scrive poi per Nada (“Il cuore è uno zingaro” e “Ma che freddo fa”), Renato Zero, Eduardo De Crescenzo, Senza dimenticare il testo di “Che sarà”, brano composto da Jimmy Fontana e interpretato da José Feliciano e dai Ricchi e Poveri, seconda classificata nel Festival di Sanremo 1971. Inoltre firma sigle di cartoni animati come Daltanious, Heidi, Le nuove avventure di Lupin III e Mazinga.
Nel 1994 ha collaborato alla nascita del disco di debutto di Ambra Angiolini “T’appartengo” e dal 2003 al 2005 è stato presidente della SIAE. Ha scritto anche per Syria e per Marco Carta.
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