Due cadaveri di presunta “origine aliena” sono stati presentati alla Camera dei Deputati messicana, dividendo l’opinione pubblica in due parti.

Scoperta resti alieni Messico: cosa è successo

Gli alieni esistono cantava una nota canzone dei Blink-182 del 1999, e questa volta potrebbe essere vero. Durante un’udienza pubblica del 12 settembre 2023 sono stati presentati i cadaveri di due extraterrestri risalenti a più di 1000 anni fa.

La scoperta, a cura dell’ufologo Jaime Maussan, ha diviso in due l’opinione pubblica tra scetticismo e incredulità. I resti non sono stati ritrovati in seguito ad un incidente UFO, ma sepolti tra le alghe diatomee, nelle miniere di diatomite, e fossilizzatisi nel corso del tempo.

I due corpi hanno tre dita per mano e la forma della testa allungata che ricordano molto l’idea degli extraterrestri nelle teorie della controcultura americana degli anni ’60, o per gli amanti dei videogiochi, le sembianze di Crypto dal videogioco Destroy All Humans.

Scoperta resti alieni Messico: “I dati forniti non hanno alcun senso” secondo la ricercatrice Julieta Fierro

La comunità scientifica non ha apprezzato la presentazione a porte chiuse dell’evento, senza l’opportunità degli scienziati di poter confrontarsi con Maussan riguardo molte delle sue dichiarazioni, tra le quali spicca la seguente:

Credo sia una chiara dimostrazione del fatto che abbiamo a che fare con esemplari non umani, non imparentati con nessuna altra specie del nostro mondo e che qualsiasi istituzione scientifica può verificarlo.

La ricercatrice Julieta Fierro dell’Istituto di Astronomia dell’Università Nazionale Autonoma del Messico ha dichiarato che i dati forniti dall’ufologo non hanno minimamente senso e che servono tecnologie altamente avanzate per poter dimostrare che i due cadaveri non siano di origine umana.

Scoperta resti alieni Messico: l’archeologo forense Estrada smentisce l’esistenza degli extraterrestri

Non è la prima volta che vengono scoperte presunte mummie aliene, l’ultima volta è accaduto nel 2016 in Perù.

Ad analizzarle, fu l’archeologo forense Flavio Estrada, che ha analizzato le mummie per l’Istituto Legale e Scienze Forensi del Pubblico Ministero e durante la conferenza “Anatomia di una frode: il caso delle presunte mummie di rettili umanoidi tridattili di Nazca” ha dichiarato quanto segue:

“I resti di presunti alieni sono creazioni realizzate con calibro. Questi, a loro volta, sono stati ricoperti da una miscela di fibre vegetali e adesivi sintetici per simulare un tipo di pelle. La manifattura di data recente è accertata”.

Il parere degli esperti riconosciuti in materia è unanime: mentre i più piccoli sono corpi formati da ossa animali e umane.

Anche l’antropologo Guido Lombardi ritiene che si trattino non di alieni ma di mummie precolombiane:

“Con l’esperienza che hanno tutti i ricercatori che hanno lavorato con le mummie precolombiane, soprattutto della zona di Nazca, ci è molto chiaro che queste mummie, quelle grandi, sono esseri umani precolombiani che sono stati modificati per scopi commerciali. scopi, e ”, ci racconta il medico e antropologo fisico Guido Lombardi, che ha studiato le mummie in Perù e nel mondo.

Al momento, non ci sono ancora né smentite e tantomeno conferme che i due corpi presentati in Messico siano di origine aliena.

Non ci resta che attendere nuove notizie in merito.

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