Oggi Roma ha accolto l’Assemblea di Confindustria, apertasi con grandi clamori all’arrivo del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e poi proseguita con l’intervento del numero uno di via dell’Astronomia, Carlo Bonomi.
L’evento annuale è tornato alla sua vecchia sede, l’Auditorium Parco della Musica, che quest’anno farà da teatro alla passerella di molti volti del Governo, tra cui anche la Premier Giorgia Meloni. Presente anche Marina Berlusconi, Presidente di Fininvest succeduta al padre, e un’importante folla di imprenditori.
Dopo l’Inno di Mameli, è il turno di Carlo Bonomi, che apre l’evento davanti agli oltre 2000 invitati con un intervento dedicato al termine democrazia e al suo significato nell’Italia e nel lavoro di oggi:
Abbiamo deciso di non esprimere le nostre osservazioni sullo stato dell’economia, sul PNRR, o sulla Manovra di bilancio che si avvicina. Lo faremo in altre sedi. Oggi è la Giornata Internazionale della Democrazia: abbiamo, dunque, deciso di riflettere sull’importanza e sul valore di questo assetto distintivo del nostro vivere in comunità.
Assemblea di Confindustria, apre Bonomi: “Le industrie sono fabbriche di coesione sociale, libertà, diritti e democrazia”
Ed è proprio dalle industrie, della quale associazione Bonomi è a capo fin dal difficile 2020, che prende avvio la riflessione sulla democrazia promessa in apertura dal leader di Confindustria:
Le industrie sono fabbriche di coesione sociale, libertà, diritti e democrazia. L’impresa è lo spazio democratico in cui i valori del bene comune e della responsabilità sociale devono manifestarsi nella loro concretezza, così come è accaduto nei mesi durissimi della pandemia.
Afferma il capo di via dell’Astronomia, riportando poi l’attenzione della platea sulla necessità di un impegno costante nel garantire un «lavoro degno». La discussione pubblica su questo tema viene, secondo Bonomi, troppo spesso schiacciata da questioni ritenute più all’ordine del giorno, dimenticandoci quanto la nostra stessa Costituzione insista sul diritto al lavoro.
Nel giudizio generale non si distingue tra i settori in cui sfruttamento del lavoro e lavoro nero sono diffusamente praticati, rispetto a industria e manifattura in cui il senso di responsabilità sociale, la copertura contrattuale e il rapporto con i sindacati è tale da contenere in maniera massiccia tali gravi fenomeni di disgregazione sociale.
Sottolinea sull’argomento Bonomi.
Bonomi: “Capo dello Stato resti garante della Costituzione”
Accolto da un fiume di applausi e da una standing ovation, Sergio Mattarella è in prima fila nei posti riservati alle istituzioni. È proprio a lui che, in conclusione, si rivolge Carlo Bonomi, il quale sceglie di non sbilanciarsi sul capitolo delle riforme istituzionali, ma che chiude al Presidente della Repubblica di essere costante garante dell’applicazione della Costituzione:
Siamo tra coloro che credono che, in un ordinamento come il nostro, che correttamente ambisce a una maggiore stabilità di governo, il Capo dello Stato debba continuare ad essere il garante della Costituzione. Siamo certi che Lei continuerà a far sentire la sua voce ferma e ispirata a tutela dei principi della nostra Democrazia, a sostegno delle scelte internazionali fatte liberamente dall’Italia, per l’osservanza e per l’attuazione dei diritti dei cittadini, a partire dai più fragili.
Questo l’appello di Bonomi, che dunque chiede norme chiare e efficaci per garantire un lavoro giusto, rispettoso e soprattuto sicuro, alla luce anche dell’ingente numero di incidenti sul lavoro denunciati dalle cronache.