Pensione part-time a 63 anni nel 2024, è possibile? La riforma delle pensioni appare come un traguardo complesso, strutturato da problemi; poche risorse hanno creato una spaccatura che non permette l’introduzione di nuove misure maggiormente flessibili che permettono di anticipare l’uscita senza penali.
Ecco perché il governo italiano sta valutando soluzioni alternative, come la pensione part-time a 63 anni. Si tratta di interventi che non includono solo la proroga di Quota 103 e Ape sociale anche nel 2024, ma anche l’ampliamento della categoria degli aventi diritto e altre agevolazioni per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Analizziamo nel dettaglio le caratteristiche della pensione part-time a 63 anni di età.
Pensione part time a 63 anni
E così, la strada previdenziale intrapresa dal governo Meloni sembra orientata verso l’attuazione di un provvedimento di legge rivolto ai lavoratori prossimi alla pensione. Si tratta di un’innovazione messa in atto nel campo lavorativo che permetterebbe di lavorare meno, consentendo l’accesso all’attività lavorativa delle nuove generazioni. Nel sistema previdenziale verrebbe introdotta la pensione part-time a 63 anni per favorire le assunzioni agevolate dei lavoratori under 35.
Il meccanismo graduale permetterebbe ai lavoratori “pensionandi” di svolgere un’attività lavorativa con meno ore o un orario dimezzato, a partire da 2 o 4 anni prima dell’accesso al trattamento economico previdenziale. Il futuro delle pensioni in Italia sembra essere centrato sul part-time correlato alla staffetta generazionale.
Lo strumento previdenziale legato al part-time prevede che il lavoratore resti sul posto di lavoro fino al compimento dei 67 anni di età, con l’obiettivo di formare i giovani under 35, il che porta direttamente a un ciclo di tutoraggio.
Chi lavora part time va in pensione più tardi?
Contrariamente a quanto si crede, le prospettive previdenziali per il lavoro part-time messo in atto in funzione del raggiungimento della pensione dovrebbero portare a due possibilità per avvicinare il servizio alle esigenze dei pensionandi e dei pensionati:
- le aziende possono avviare un percorso lavorativo biennale con un pensionato, a condizione che quest’ultimo abbia maturato il diritto al trattamento da almeno due anni. Il contratto di assunzione verrebbe attivato con una finalità di tutoraggio e monitoraggio per garantire l’inserimento dei giovani under 35 a tempo indeterminato.
- l’alternativa riguarda il ricorso al lavoro part-time vero per i lavoratori prossimi alla pensione. In questo caso, l’orario dell’attività lavorativa e l’assegno previdenziale sarebbero soggetti a riduzione fino al compimento dei 67 anni di età.
Ci sono due punti cruciali da considerare: il primo riguarda il versamento contributivo, che dovrebbe essere tale da garantire un assegno maggiore ai fini previdenziali. Il secondo riguarda l‘assenza dei costi a carico dell’azienda, che potrebbe attivare entrambi i meccanismi sia per i lavoratori “pensionandi” che per l’assunzione degli under 35 senza oneri aggiuntivi.
Chi andrà in pensione a 63 anni?
Attualmente, possono accedere allo scivolo pensionistico a 63 anni di età tutti coloro che rientrano nelle categorie meritevoli di tutela, con una contribuzione di 30, 32 e 36 anni.
La pensione con il part-time, invece, potrebbe essere attivata nella prossima legge di Bilancio, se ci sono risorse disponibili. Ricordiamo, infatti, che si tratta di una misura prevista nel decreto Made in Italy, ma poi accantonata per l’assenza di risorse finanziarie.
Cosa è cambiato oggi? La necessità di rinnovare la struttura previdenziale in funzione della crescita lavorativa. Ed è questo il motivo principale per cui si è tornato a parlare della struttura della pensione con il part-time per il 2024.
In conclusione, si parla della pensione con il part-time e della staffetta generazionale come strumenti per rinnovare il sistema previdenziale. D’altra parte, questo intervento potrebbe evitare la necessità di rinnovare Quota 103 e Opzione donna. In ogni caso, per ulteriori dettagli, è necessario attendere l’ufficialità della misura.