È iniziato lo sciopero indetto dal sindacato UAW (United American Workers) che, per la prima volta nella storia degli Usa, andrà a colpire contemporaneamente le Big Three del settore auto e dell’economia statunitense, Stellantis, GM (General Motors) e Ford.
Sciopero settore auto negli Usa, 146mila lavoratori chiedono adeguamento dei salari al costo della vita | FOTO
Alla fine, l’accordo tra UAW (United American Workers), il più importante sindacato del settore auto americano, e i dirigenti delle Big Three – Stellantis, GM e Ford – non è stato raggiunto e, come promesso, alla mezzanotte di oggi, 15 settembre 2023, ora locale (le 6:00 del mattino in Italia) i lavoratori metalmeccanici delle tre corporation hanno incrociato le braccia.
Si tratta di un evento senza precedenti nei quasi 90 anni di storia del sindacato, che mai prima era riuscito a fermare contemporaneamente le attività delle tre grandi società automobilistiche Usa.
I portavoce di Stellantis hanno fatto sapere che adotteranno non meglio precisate “decisioni strutturali” per rispondere allo sciopero, mentre quelli di General Motors si sono detti “delusi” promettendo di “continuare le contrattazioni“.
Stand up! Stand up for our families. Stand up for our communities. Stand up to corporate greed. Stand up for economic justice. Stand up!#StandUpUAW #StandUp pic.twitter.com/k3c8KuoED4
— UAW (@UAW) September 15, 2023
Le richieste dei sindacati e la solidarietà degli scioperanti di Hollywood
Contrattazioni che, però, non hanno dato segnali di avvicinamento significativi negli ultimi giorni.
Le parti in causa, infatti, sono sempre sembrate distanti nei loro rispettivi obiettivi. Queste, infatti le richieste della UAW, definite ambiziose dallo stesso sindacato:
- aumento di stipendio (+40% in quattro anni e +9% annuo)
- riduzione dell’orario lavorativo a parità di stipendio (da 40 a 32 ore settimanali)
- maggiori benefici pensionistici
La risposta delle Big Three è stata, fino alle ultime ore prima della serrata, molto lontana da tali istanze. In particolare, sul fronte più delicato degli aumenti di stipendio, le compagnie proponevano un +3,6% annuo e incrementi salariali dal 17,5% al 20% per più di quattro anni, ben al di sotto di quanto chiesto dalla UAW.
La decisione dei lavoratori di Detroit ha incontrato la solidarietà degli attori e sceneggiatori di Hollywood, impegnati da settimane nel loro sciopero di categoria per reclamare compensi adeguati in virtù della diffusione dello streaming e una regolamentazione dell’uso dell’intelligenza artificiale. Una manifestazione che è già costata all’industria del cinema il rinvio di potenziali blockbuster come Dune: Parte 2 diretto da Denis Villeneuve.
It’s an endless labor summer and #SolidaritySeason. We are #SagAftraStrong and stand with the #UAW!#UnionStrong#1U pic.twitter.com/JfbQRuPTLq
— SAG-AFTRA (@sagaftra) September 15, 2023
Siopero settore auto Usa, la strategia della UAW
La strategia scelta dalla UAW è ciò che più preoccupa il settore automobilistico e non solo, con il presidente americano Joe Biden che, fino all’ultimo, ha cercato una mediazione tra le parti, senza successo.
Secondo quanto delineato da Shawn Fain, presidente del sindacato, lo sciopero non coinvolgerà tutti i 146mila lavoratori inscritti e impiegati nelle tre aziende colpite, ma solo una parte di loro, divisa per turni orari. Questo comporterebbe un rallentamento decisivo della produzione senza, però, intaccare il fondo di 825 milioni di dollari a disposizione del sindacato per il sostegno di simili iniziative.
Il timore è che una simile strategia porti ad allungare di molto i tempi della serrata, rappresentando un serio rischio per l’intera economia statunitense.