Hunter Biden è stato incriminato a livello federale dal procuratore speciale. Il figlio del presidente USA è accusato di presunte dichiarazioni false e possesso illegale di armi. Indubbiamente un brutto colpo per Joe Biden: il rischio è che il figlio vada a processo nel 2024, proprio durante la sua campagna per la rielezione alla Casa Bianca.
Hunter Biden incriminato: di cosa è accusato e la pena prevista
I tre capi d’accusa sostengono che Hunter Biden abbia mentito sul suo uso di droghe. Secondo le indagini il 12 ottobre 2018 Biden jr. acquistò una Colt Cobra calibro 38 consegnando al venditore un certificato in cui dichiarava il falso. Ossia affermava di non essere un consumatore occasionale, né continuativo, di droghe, narcotici o altre sostanze illecite. Pur sapendo che non fosse la verità. Le informazioni relative alle sue dipendenze dovevano invece essere registrate nella licenza per il possesso di armi da fuoco.
Alcune violazioni del Gun Control Act sono punibili con la reclusione fino a 15 anni e con una multa fino a 250mila dollari. Weiss, procuratore federale del Delaware nominato da Trump, è stato designato come procuratore speciale incaricato di queste indagini dal segretario di Giustizia degli Stati Uniti, Merrick Garland.
Le indagini sul figlio di Joe Biden
Le indagini contro il figlio 53enne del Presidente USA sono state aperte nel 2018, durante il mandato di Trump. I conservatori le usano da tempo per attaccare Joe Biden e per etichettare la famiglia come “corrotta”.
A luglio si era arenato il tentativo di patteggiamento con Weiss, messo in campo dagli avvocati: Hunter Biden si sarebbe dichiarato colpevole di due violazioni fiscali, ossia di non aver pagato le tasse nel 2017 e nel 2018, ammettendo il possesso illegale di un’arma. Ma non effettivamente colpevole anche di quel reato.
Proprio nei giorni scorsi il leader della Camera dei Rappresentanti, il repubblicano Kevin McCarthy, ha ordinato l’apertura di un’indagine di impeachment contro il presidente, accusandolo di aver approfittato dei suoi legami politici per intervenire negli affari del figlio e trarne un profitto economico.
Tutte accuse più volte respinte dalla Casa Bianca.
Un caso senza precedenti
E’ la prima volta, in tutta la storia americana, che un dipartimento di Giustizia incrimina il figlio di un Presidente in carica. Non si conoscono gli sviluppi futuri, ma questa decisione apre un ulteriore scontro tra la Casa Bianca e i Repubblicani.