Aveva tempo fino a stasera per richiedere le controanalisi, ma Paul Pogba non ha voluto perdere altro tempo. Il centrocampista francese ha formalizzato la richiesta per un altro test dopo la positività al testosterone riscontrata durante l’antidoping post Udinese-Juventus. Appuntamento al 20 settembre, quando verranno resi noti i risultati del campione B, che darà più chiarezza alla situazione.
Pogba e le controanalisi, la situazione
Pogba ha ufficializzato la richiesta di controanalisi. Questo vuol dire solamente una cosa: tra sei giorni si potrebbe avere la conferma o meno della sua positività. In caso il test dovesse confermare lo stesso responso del precedente, per Pogba si aprirebbero le porte dell’istruttoria da parte della Procura antidoping, che lascerebbe partire le indagini.
Da lì Pogba andrebbe incontro ad un processo di fronte al Tribunale antidoping, che potrebbe comminargli una pena dai due ai quattro anni. Se ciò dovesse essere confermato, ecco che allora il giocatore potrebbe pensare anche di andare incontro al patteggiamento, così da poter ottenere uno sconto di pena. La condanna invece sarebbe di due anni in caso il giocatore riuscisse a dimostrare l’assunzione involontaria. Il giocatore avrebbe utilizzato un integratore consigliatoli da una persona di fiducia negli USA, senza però far caso all’etichetta dove era scritto della presenza del testosterone. In tutto ciò la Juventus sarebbe stata all’oscuro di tutto.
La posizione della Juventus
Il club bianconero intanto attende l’esito delle controanalisi per capire il da farsi. Ad oggi si è esposto solamente con una nota ufficiale: “Juventus Football Club comunica che in data odierna il calciatore Paul Labile Pogba ha ricevuto, da parte del Tribunale Nazionale Antidoping, il provvedimento di sospensione cautelare a seguito dell’esito avverso alle analisi effettuate in data 20 agosto 2023. La Società si riserva di valutare i prossimi passaggi procedurali”.
In caso di positività confermata dalle controanlisi, la Juventus potrebbe bloccare lo stipendio di Pogba (il giocatore riceverebbe il minimo stabilito dagli accordi federali pari a 2000 euro), se non addirittura puntare sulla rescissione del contratto, in scadenza il 30 giugno del 2026.