Anche Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, plaude alla scelta della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di affidare a Mario Draghi il compito di redigere un rapporto sul «futuro della competitività europea».
La scelta della von der Leyen, ufficializzata ieri durante il discorso all’Europarlamento sullo Stato dell’Unione ha incassato l’appoggio della quasi totalità dei partiti dello spettro politico, salvo qualche eccezione.
Mentre la presidente del Consiglio Meloni ha definito l’incarico «una buona notizia» – non mancando però di auspicare un comportamento di riguardo di Draghi nei confronti dell’Italia – ben meno calorosa è stata l’accoglienza di Matteo Salvini. Intervistato sul punto, infatti, il ministro dei Trasporti ha fatto sapere di «non pensare nulla» circa il fatto, augurando laconicamente «buona fortuna» all’ex premier.
Bandecchi: “Mario Draghi saprà interpretare alla perfezione il compito affidatogli in Europa dalla presidente von der Leyen”
Di diverso registro, invece, la reazione di Stefano Bandecchi alla scelta della von der Leyen di affidare a Mario Draghi la redazione di un rapporto sul «futuro della competitività europea».
Il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare ha infatti accolto con estremo favore la notizia, sottolineando come Mario Draghi sia una delle voci più autorevoli non solo della politica italiana, ma anche di quella europea e internazionale.
Come spiegato dallo stesso Bandecchi, la scelta di affidare all’ex presidente della Bce un simile incarico è corretta e lungimirante. Secondo il sindaco di Terni, infatti «i cambiamenti a livello globale impongono all’Europa di guardare al futuro abbracciando una nuova visione». Visione che, per l’appunto, potrà essere «perfettamente interpretata da Mario Draghi».
L’incarico a Draghi arriva circa una settimana dopo il ritorno sulla scena internazionale dell’ex premier italiano che, dai microfoni dell’Economist, ha lanciando un monito all’Europa circa la necessità di accelerare un processo di rinnovamento in grado di far fronte alle sfide sovranazionali di questa epoca.