Barbara Bouchet Mafia, un binomio molto cercato in queste ore in Rete che, però, non deve indurre in errore. La bravissima e bellissima attrice con Cosa Nostra non ha nulla a che fare e non ha mai avuto nulla a che fare ma, quando era molto giovane, in qualche modo i due mondi si sono sfiorati. Non si tratta di voci di corridoio ma di un racconto ben preciso che ha fatto lei questa mattina ospite negli studi del programma di Rai Uno “Storie Italiane”. Intervistata dalla padrona di casa Eleonora Daniele, ha svelato questo aneddoto inedito e diversi passaggi sulla sua vita personale e artistica molto apprezzati dai suoi fan. Ecco cosa è emerso dalla chiacchierata mediatica delle due donne.

Barbara Bouchet Mafia, il racconto

Per una ragazza che s’è fatta da sola la strada è lunga e, in mezzo al tragitto, non tutti gli incontri sono ideali. In merito così chiarisce la questione il celebre volto della commedia sexy italiana degli anni settanta:

“In America una persona voleva che diventassi sua, voleva comprare il mio amore, poi mi ha detto che mi avrebbe rovinato la carriera ed ho scoperto che era un avvocato della mafia. Così sono andata a New York dove ho lavorato come modella e poi il mio agente mi ha detto che vi erano due italiani che cercavano un’attrice per un film in Italia: sono venuta qui e sono ancora qua.”

Un paese che l’ha salvata due volte perché da noi ha iniziato una seconda carriera di grandissimo successo come presenza fissa delle pietre miliari di Lino Banfi.

I social

Ormai felice nonna, nonostante la perdita dell’amato marito Luigi Borghese, si sente di dover mettere in guardia i giovani sui social:

“Mi spaventano tanto. i ragazzi fanno le cose solo per i like, non c’è più realtà. Non sono persone che hanno avuto una carriera, una vita, che hanno lottato. Non mi riconosco, non mi piace e mi spaventa. E poi ci sono persone molto cattive sui social. Se dovesse arrivarmi un commento negativo io chiudo. Io mi preoccupo per le nipotine che hanno 6 e 11 anni. Una volta li ho tolto il telefonino per dare da mangiare a una e mi hanno detto di no, che non avrebbe mangiare. Io non ci metto becco… noi a tavola parlavamo di tutto e di più, non esiste più questa cosa.”

Barbara Bouchet Mafia, l’infanzia

Dietro al suo successo c’è un vissuto intenso:

“E’ stata abbastanza bella fino ai 12 anni, vivevo in un paese molto piccolo senza tv, radio, telefono. I giocattoli li trovavamo ovunque. Ai miei 12 anni siamo andati a vivere a Monaco di Baviera e poi in America. Mia nonna era andata da una chiaroveggente e le aveva detto che sua figlia, mia mamma, avrebbe attraversato il mare, e mia mamma si è tenuta in testa questa cosa. Ecco perché “My way” è la mia canzone, perché ho vissuto tutta la mia vita a modo mio. Ho lasciato casa che avevo 15 anni e quando mio figlio Alessandro aveva 15 anni mi sono chiesto ‘Cosa ho fatto’. Se lui mi dicesse che vorrebbe andare a vivere a New York sarei spaventata. Ma a casa mia c’erano troppe liti e insoddisfazioni perché mio padre non voleva andare negli Usa. Quando siamo arrivati abbiamo raccolto il cotone, questa era la nostra nuova vita. Mamma voleva poi tornare in Germania ma non si poteva e da lì è iniziata la rottura. A 15 anni sono andata a Los Angeles a cercare la mia strada. Mi sono mantenuta lavorando e poi piano piano sono riuscita ad ottenere i primi ruoli. Il primo è stato con Marlon Brando, ma non sapevo chi fosse.”

La forza delle donne

Dietro a questo spunto di Barbara Bouchet che incontra e rifiuta la Mafia, c’è un messaggio moderno rivolto soprattutto alle donne. L’attrice è, infatti, il simbolo di una ragazza che non ha mai pensato di tornare a casa, che è sempre stata forte e che, in un modo o nell’altro, è sempre stata capace di superare le difficoltà che la vita le ha messo davanti. Un’icona che va oltre i luoghi comuni di una certa fragilità del gentil sesso e della risaputo ostilità tra colleghe. La Barbara internazionale la nega e, anzi, cita la sua decennale e bellissima amicizia con Corinne Clery con la quale, anticipa, forse presto farà qualcosa insieme. Forse anche per tutto questo, il regista Quentin Tarantino ne è convinto fan e spesso lo ha apertamente detto in diverse interviste.