L’annuncio arrivato dai nostri cugini d’Oltralpe ha mandato in subbuglio il mercato della telefonia in Europa: l’iPhone 12 emette troppe radiazioni, Parigi lo ritira dai scaffali dei negozi di elettronica. La decisione è arrivata dopo le verifiche dell’Agenzia nazionale per le frequenze francese (ANFR), che ha rilevato un’emissione di onde elettromagnetiche superiore alla norma nel modello Apple, lanciato ormai tre anni fa.

L’agenzia ha accompagnato l’avviso con un appello rivolto ad Apple, dove si chiede di «adottare tutti i mezzi disponibili per rimediare rapidamente a questo malfunzionamento» su quegli apparecchi che già sono finiti nelle mani dei clienti. Se ciò non dovesse avvenire, il Ministro francese del Digitale, Jean-Noël Barrot, si è detto pronto a ritirare anche gli iPhone 12 in circolazione.

L’iPhone 12 spaventa per le troppe radiazioni, la reazione del resto d’Europa: “Dobbiamo assicurarci che i cittadini siano al sicuro”

Dopo l’allarma lanciato in Francia, più di qualche timore si è alzato anche nel resto dei Paesi europei, a partire dal Belgio, il cui Segretario di Stato per la digitalizzazione, Mathieu Michel, si è espresso con queste parole a Reuters: «È mio dovere assicurarmi che tutti i cittadini siano al sicuro». Michel ha poi assicurato che chiederà all’autorità di regolamentazione delle telecomunicazione un’analisi dettagliata dei rischi imputabili al dispositivo Apple. In una fase successiva, in Belgio tutti i nuovi modelli di cellulari saranno sottoposti ad adeguate verifiche.

Anche dalla Germania arrivano provvedimenti simili. La BNetzA, autorità tedesca per la regolamentazione della rete, ha minacciato provvedimenti uguali a quelli belgi e a quelli francesi, affermando che lo studio condotto in Francia farà da apripista per un periodo di attenti controlli sul suolo europeo. L’Olanda, nel mentre, non perde tempo: l’autorità per la vigilanza digitale sta già esaminando la quesitone e chiederà spiegazioni alla famosa azienda di telefonia statunitense.

E in Italia?

Il nostro Paese non poteva mancare all’appello: anche il Ministero dell’Industria si è mobilitato e sta monitorando la situazione. Per il momento però non ci sarebbero guai in vista per Apple in Italia, dato che il Ministero non parla di azioni concrete.

Da canto suo, l’azienda statunitense non può certo darla vinta: Apple ha risposto alle accuse affermando che nel 2020, quando l’iPhone 12 è stato lanciato sul mercato, i suoi tecnici avevano fornito tutti i dati necessari per la valutazione agli organismi internazionali, che ne avevano approvato l’utilizzo. La stessa ANFR, che ora li accusa, avrebbe allora considerato normali i valori di radiazioni emesse dal telefono.