La transizione ecologica presenta uno dei suoi aspetti più trainanti proprio nei principi della circolarità e della capacità di un paese di creare filiere di riciclo e riutilizzo dei rifiuti.
Il quarto rapporto ‘Circonomia’ sullo stato dell’arte dell’economia circolare racconta di un paese, l’Italia, ben messa sulla strada del green ma che sta rallentando nei confronti di altri paesi europei.
L’Italia perde il primato nel percorso della transizione ecologica
Non siamo più i primi in economia circolare come lo scorso anno, l‘Olanda ha riportato risultati migliori e ha evidenziato un consistente rallentamento del nostro paese.
L’Italia che ha corso velocemente per un biennio, oggi ha bisogno di allargare le infrastruttura di lavorazione e raccolta per non saturare il sistema e attuare un rallentamento.
La presentazione del rapporto è stata fatta nella sede dell’associazione Civita del presidente Gianni Letta che ha voluto presentare la giornata di lavoro, ringraziando i presenti e ironizzando sul caotico traffico romano.
Olanda davanti a noi, la filiera italiana rallenta
Il festival di presentazione del rapporto dedicato all’economia circolare è stato organizzato da Gmi (Greening Marketing Italia), Cooperativa Erica, Aica (Associazione internazionale per la comunicazione ambientale) ed Eprcomunicazione.
Presente anche il presidente del Consorzio degli oli minerali usati, Riccardo Piunti, filiera questa di eccellenza che arriva a riciclare quasi la totalità degli oli recuperati.
Per il presidente Piunti la questione degli impianti è diventata centrale proprio nel momento in cui la buona gestione ha portato ad una saturazione delle infrastrutture.
In confronto al ranking 2022 sono molte le nazioni che hanno visto rallentare questa transizione, la Francia, il Belgio e l’Ungheria hanno fatto registrare i dati peggiori. Mentre Svezia e Portogallo hanno fatto i passi avanti più evidenti.
L’Italia segna comunque dei progressi in tutti i settori che prende in considerazione il rapporto, ma è un miglioramento lieve e rallentato rispetto al ritmo del 2022.
Risorse infinite nella filiera dei rifiuti elettronici
Tra le tante filiere di riciclo una delle più importanti è decisamente quella relativa ai rifiuti elettronici e di consumo, dai pc ai cellulari, dagli elettrodomestici alle cuffiette, tutti strumenti comuni.
In questo campo bisogna ancora fare tanto per portare il nostro paese a competere con le migliori realtà europee, il problema principale resta la raccolta.
Oltre che la capacità nel riuscire a recuperare anche i piccoli oggetti domestici che molte volte finiscono nell’indifferenziata provocando danni ambientali rilevanti.
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