“Anche un solo morto sul lavoro è troppo”: parola di Matteo Salvini, intervenuto in Aula alla Camera per l’informativa urgente sulla tragedia di Brandizzo.

Come istituzioni abbiamo il dovere di fare chiarezza sull’accaduto perché fatti come questi non abbiano a ripetersi.

Proprio per fare luce sul drammatico episodio, il ministro delle Infrastrutture ha nominato nei giorni scorsi una commissione ministeriale. Sarà guidata dal presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Massimo Sessa. Ad affiancarlo, tra gli altri, le direzioni generali competenti e l’Ansfisa.

Nonostante l’importanza di andare in fondo alla questione, un dato di fatto: nulla restituirà i cari alle famiglie. Ciononostante, spiega Salvini, “le responsabilità che emergeranno non potranno rimanere impunite”.

Spuntano intanto quattro nuovi indagati per l’incidente ferroviario di Brandizzo. Si tratta di quattro dirigenti della Sigifer, l’azienda di Borgo Vercelli nella quale le vittime erano impiegate. Nel registro degli indagati c’erano già altre due persone: l’ipotesi di reato avanzata dalla Procura di Ivrea è quella di omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario.

Informativa urgente su Brandizzo, Salvini: “Rfi uno dei posti migliori in Europa come numero di incidenti”

In diretta da Montecitorio, il vicepremier ci tiene comunque a sottolineare come Rfi sia “uno dei posti migliori in Europa sul ranking del numero di incidenti sul lavoro”.

Però questo dato non farebbe giustizia di quello che è successo. I lavori rientravano in un accordo quadro tra Rfi e la cooperativa di Reggio Emilia del 2020, è tutto normato, è tutto previsto, stamattina un migliaio di cantieri sono aperti lungo i binari ferroviari, ovviamente bisogna rispettare quello che la norma prevede.

A questo punto c’è bisogno di capire quali siano state le anomalie decisive nella morte dei cinque operai, avvenuta lo scorso 30 agosto.

Dai sopralluoghi effettuati dalle strutture che dipendono dal ministero dei Trasporti è emerso: l’incidente è avvenuto al km 23,86, la velocità massima consentita su quella tratta è pari a 160 km orari, dalle informazioni raccolte risulta che il treno viaggiasse alla velocità consentita.

Non una questione di velocità, dunque, con la ditta Sigifer che “aveva già operato sulla stessa linea nei giorni precedenti”.

Sulla rotaia non sono stati riscontrati segni di taglio avvenuti, pertanto si presume che i lavori al momento dell’incidente non fossero iniziati.

In aggiornamento

Leggi anche:

Incidente all’aeroporto di Bologna, ancora un operaio morto sul lavoro, schiacciato da un mezzo

Sbarchi Lampedusa, hotspot ancora in affanno. Salvini parla di “atto di guerra”