Due parole hanno accompagnato questa mattina il caffè di quegli italiani che, prima di andare a lavorare, scelgono di informarsi tra radio, tv e web: “impeachment” e “shutdown“. Parole che arrivano entrambe dagli Stati Uniti, precisamente dalla Casa Bianca, ancor più precisamente dal presidente Stelle-e-strisce, Joe Biden. Tutto contenuto nella citazione che segue:

Per quanto ne so, vogliono il mio impeachment perché vogliono lo shutdown del governo.

Parole affascinanti per qualcuno, astruse per altri: Biden ha detto che i repubblicani vogliono il suo “impeachment” perché puntano allo “shutdown del governo”

Così Biden ha risposto indirettamente allo speaker della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy, in merito all’ok di quest’ultimo, arrivato martedì, per la messa in stato di accusa del presidente americano. Impeachment, appunto, che è poi il rinvio a giudizio per titolari di cariche pubbliche accusati di presunti reati da loro commessi nell’esercizio delle proprie funzioni.

A chiederlo sono appunto gli esponenti del Partito repubblicano. Mentre Biden risponde:

Mi alzo ogni giorno senza pensare all’impeachment. Ho un lavoro da fare, devo occuparmi dei problemi che riguardano il popolo americano ogni singolo giorno.

La MESSA IN STATO D’ACCUSA è venuta dall’accusa di aver coperto le attività all’estero del figlio Hunter

Le accuse però rimangono e dicono che Biden avrebbe coperto il figlio Hunter, indagato per evasione fiscale relativa alle sue operazioni tra Ucraina e Cina ai tempi in cui il padre era vice di Obama. Tutte scuse, dunque secondo Biden, per arrivare al “government shutdown“, ossia al blocco delle attività del governo.

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